Filippo Schifano 22 novembre 2013
Il silenzio adorna la tua sera
sotto lo sguardo delle candele distorte
nelle ombre mosse dal vento.
I rigagnoli asciutti e intorpiditi
attendono un autunno zoppicante,
magro pasto di fiere rinsecchite,
mentre, lesto, un bagliore discontinuo
acceca le tue memorie ricomposte.
Era l’ora delle mani ricongiunte,
ed il suono del tuo sonno,
mio nemico,
ci stringeva in un cappio di tepore.
Un saluto di rito per contorno
a sedimentare il non detto
di quel mito terminato senza redenzione.
Il giorno dopo il rogo era già spento…
