Persa nel vuoto insostenibile
confusa da malinconici silenzi ad aspettare un nuovo giorno.
Le ore si susseguono lente, come pellegrini in preghiera;
in cerca di un riparo dall’assordante grido del silenzio
brancolando in lontani ricordi… Cercando un senso.
Ma una notte, in quel preciso istante,
strane mani mi avvolsero in un grande abbraccio.
Sentii il fuoco dentro;
e fu Luce, ed il silenzio abbandonò la paura e mai smise di percuotermi,
ma diventò carezza, e d’un tratto non fu più grido,
ma dolce suono dell’anima, e divenne pensiero.
E fu luce, e fu un nuovo giorno.
Ancora scossa dal brusco risveglio
sedetti a scaldarmi dai raggi del Sole.
E fu luce, e il silenzio dolce melodia.
di Clorinda Galdi All rights reserved