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Poesie – Vladimir Majakovskij

Creato il 20 maggio 2013 da Maxscorda @MaxScorda

20 maggio 2013 Lascia un commento

Poesie Majakowskij
Dopo il Majakovskij politico e narrativo, c’e’ il Majakovskij poeta.
Come se vi fosse differenza.
Non avverso la poesia ma a chi segue queste pagine e’ noto quanto poco me ne interessi e non certo da oggi.
C’e’ nella poesia una forma espressiva di sintesi che non m’affascina, che non mi colpisce, di massima s’intende ed essendo legato a strutture mentali che si sviluppano per immagini, ho bisogno di inquadrature precise, zoom raffinati, lunghi piani sequenze costruiti su aggettivi perfetti e mirati.
Majakovskij fu poeta ma ancor meglio Majakovskij fu poesia, la sua poesia, quindi non e’ possibile prescindere lo studio della sua vita dalle sue opere anzi, la miglior biografia e’ il ripercorrere i diversi momenti del suo pensiero, del suo modo d’agire, dell’epidermico sentire persone e cose, attraverso una poetica che e’ stato d’animo e nel contempo visione sociale del mondo.
Fu futurista e lo si evince dalla metrica tagliente, dallo stile esaltato ed esaltante che in modo chiaro e preciso circoscrive i suoi scritti degli anni 10 del secolo scorso. Col passare del tempo egli non abbandono’ l’avanguardia ma lentamente maturo’ in lui l’esigenza di consolidare, di affermare principi fondamentali che mai deluse al contrario di quanto la politica inizio’ con sempre maggior impeto ed orrore col fare.
Citavo da "Compagno governo" la frase di Viktor Sklovskij, "Perito perche’ ha cessato di amare" e non e’ possibile sintetizzare meglio quanto emerge dalle sue parole, forti e passionarie ma non di meno disperate, talvolta arrese altre distruttive. Tormento e scompiglio, forza travolgente che non basto’ purtroppo a salvargli la vita, a dargli una ragione per un giorno in piu’, per continuare malgrado il fallimento evidente di cio’ in cui credeva, un’idea di uguaglianza e liberta’ schiacciata dallo stivale del totalitarismo stalinista.
Piuttosto interessante e per certi versi utile nel dare una forma al poeta, e’ l’intervista a Lilja Brick, amore, musa, speranza di un futuro disatteso, pensiero suo ultimo prima di morire, per molti parte di quell’amore che in lui venne a mancare e che ne determino’ la fine. Si diceva intervista utile si, ma solo al punto in cui si racconta del Majakovskij artista, perche’ dell’uomo c’e’ una versione troppo stereotipata per ritenerla completamente sincera.
Ad ogni modo nel complesso e’ un testo discreto, magari lacunoso nella scelta delle poesie, poco organizzato nell’ordine sparso dei poemi scelti non sempre tra i piu’ celebri o importanti ma abbozza con sufficiente precisione cio’ fu il poeta e la sua opera. Testo a fronte in russo, forse poco utile per chi non e’ padrone della lingua ma e’ sempre bene disporre dell’originale.


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