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Poeti siriani vii

Creato il 21 febbraio 2012 da Kengarags
POETI SIRIANI VII

Muhammad al-Maghut

DOPO AVERCI PENSATO A LUNGO

Staccate pure l’asfalto

Tanto non ho più destinazioni

Ho vagato per tutte le strade d’Europa

dal mio letto.

Ho fatto l’amore con le più belle donne della storia

mentre me ne sto seduto a contemplare

in un café dell’angolo

Dite alla mia piccola nazione, feroce come una tigre

che alzo la mano come uno studente

che chiede il permesso di uscire o morire.

Ma ora ho bisogno di quelle poche vecchie canzoni

a cui ho fatto la guardia dalla mia infanzia.

Non prenderò commiato

né salirò su alcun treno fin quando il mio paese

non me le avrà restituite, parola per parola, verso per verso.

Se non vuole più vedermi,

se si rifiuta di litigare davanti ai passanti

fate che mi parli da dietro un muro

o che mi lasci le canzoni in un fagotto annodato sulla soglia.

Anche se me le lascia dietro a un albero,

mi affretterò ad agguantarle come un cane

fin tanto che la parola “libertà” nella mia lingua

prende la forma di una sedia elettrica.

Dite a questa bara che si allunga fino all’Oceano Atlantico

che non possiedo nemmeno il prezzo di un fazzoletto

per piangerla.

Dalle piazze di pietra della Mecca

alle sale da ballo di Granada

ci sono ferite con impigliati dentro peli del petto

e medaglie sulle quali rimane solo la spilla

Ora i deserti sono privi di corvi

e i giardini spogli di fiori.

Le prigioni sono vuote di sospiri di sollievo

e i vicolivuoti di persone.

Non c’è altro che polvere

che s’alza e ricade come il petto di un lottatore ansimante

Allora fuggite nuvole-

l’asfalto del mio paese

non merita neanche il fango.

(Tradotto dall’arabo all’inglese da May Jayyusi e Naomi Shihab Nyee dall’inglese all’italiano da Pina Piccolo)

Muhammad al-Maghut è nato nel 1934 ad al-Salamiyaa, in Siria. Autore di numerosi raccolte di poesia, opere teatrali e articoli satirici, con la sua vivida visione poetica ha ispirato molti poeti negli anni 60 e 70. Con il poeta Unsi al-Haj ha ulteriormente modernizzato la poetica araba proponendo nuove espressioni metriche, nuovi ritmi e forme.


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