Daad Haddad
Che cosa sono queste distanze
Che cosa sono queste distanze,
questi vuoti?
Sono sola, corro
all’infinito,
nulla tranne lo stupore e l’assurdo,
nulla limita queste distanze,
non una mano amica,
non una mano che ama,
mi fermerò,
o... vita così vasta,
dove sono le tue mura,
le tue porte?
Dove sono i guardiani buoni della terra,
gli angeli sorridenti?
A volte cresco,
a volte rimpicciolisco...
Perfino i recinti e i rovi
sono scomparsi,
le luci spente,
è forse il deserto,
senza sabbia?
Sono forse i sogni,
e poi il risveglio?
Sono una bambina con nastri
colorati,
tesso il mio abito,
faccio la mia bambola,
ma,
a chi regalerò tutta questa bellezza?
Il mondo è arido e vasto,
e io corro all’infinito...
Tradotta da Fawzi Al Delmi; tratta dall’antologia, Selected Poems- Syria, Italy, Sweden, a cura di Khaled Soliman – Al Nassiry, Fawzi al Delmi, Jasem Mohamed,edita da COSV (Italy), Baghdad Café for Poetry and Music (Sweden), and Al Makan Art Association (Syria), in collaboration with Al Mutawasit (Cultural Exchange& reading development).
(1937- 1991) Nata a Latakiya, sulle rive del Mediterraneo, è morta a Damasco. Tra
queste due città è trascorsa tutta la sua vita. Ha studiato lingua araba all’università
di Damasco senza però conseguire la laurea, e si è dedicata allo studio delle lingue
francese e tedesco, ha studiato musica imparando a suonare alcuni strumenti.Daad
Haddad ha lavorato come giornalista e poi all’Ufficio centrale di Statistica. Infine si è
dedicata a tempo pieno alla scrittura e alla poesia.
Era una persona ricca di talento, suonava, dipingeva, scolpiva, ha scritto racconti
brevi per bambini e commedie teatrali.