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Poggiolini: la Legge del Contrappasso

Creato il 08 ottobre 2015 da Ritacoltellese
Da: Il Corriere della Sera 8 ottobre 2015

Poggiolini, il re Mida della sanità
in una casa di riposo abusiva

Dai processi di Tangentopoli al ricovero in un ospizio fuorilegge di Roma. Tre indiani senza abilitazione accudivano 15 ospiti anziani. La polizia ha sequestrato tutto

di Rinaldo Frignani e Manuela Pelati


Poggiolini: la Legge del Contrappasso
ROMA — Il «Re Mida» della sanità italiana, come era soprannominato, ha atteso in silenzio l’arrivo dell’ambulanza. Quasi irriconoscibile, aggrappato alle stampelle, infagottato in un vecchio trench marrone, Duilio Poggiolini è finito al pronto soccorso dell’ospedale più vicino alla casa di riposo abusiva dove era ricoverato da qualche mese. A 86 anni l’ex direttore generale del Servizio farmaceutico nazionale del ministero della Sanità — uno dei protagonisti di Tangentopoli, con un patrimonio negli anni Novanta stimato in oltre 300 miliardi di lire — era uno degli ospiti più anziani dell’ospizio fuorilegge allestito da tre anni in una villa privata nelle campagne di Casalotti, alle porte di Roma. Quando ieri mattina i poliziotti si sono presentati per sequestrare la struttura (dove tre indiani senza abilitazione accudivano una quindicina di ospiti) Poggiolini si trovava a letto, sotto un porticato chiuso con gli infissi e trasformato in stanza di degenza. 
«I parenti dei degenti pagavano dai 600 ai 1.200 euro al mese»
«I parenti dei ricoverati pagavano ogni mese dai 600 ai 1.200 euro, ovviamente in nero. Qui era tutto abusivo», spiegano gli agenti del commissariato Primavalle, intervenuti con i vigili urbani del XIV Gruppo. Un contrappasso dantesco per l’uomo forte della sanità nazionale, iscritto alla P2, che — secondo le accuse — insieme con l’allora ministro Francesco De Lorenzo («Sua Sanità») distribuì favori alle grandi case farmaceutiche (maggiorazioni dei prezzi dei medicinali) in cambio di una valanga di soldi. Ora è imputato a Napoli per omicidio colposo plurimo per i pazienti (almeno 900) contagiati nel biennio ‘86-87 da Hiv ed epatite C per colpa di trasfusioni con sacche di sangue infetto proveniente dalle carceri Usa e messicane.

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