Poggiolini, il re Mida della sanità
in una casa di riposo abusiva
Dai processi di Tangentopoli al ricovero in un ospizio fuorilegge di Roma. Tre indiani senza abilitazione accudivano 15 ospiti anziani. La polizia ha sequestrato tutto
di Rinaldo Frignani e Manuela Pelati
ROMA — Il «Re Mida» della sanità italiana, come era soprannominato, ha atteso in silenzio l’arrivo dell’ambulanza. Quasi irriconoscibile, aggrappato alle stampelle, infagottato in un vecchio trench marrone, Duilio Poggiolini è finito al pronto soccorso dell’ospedale più vicino alla casa di riposo abusiva dove era ricoverato da qualche mese. A 86 anni l’ex direttore generale del Servizio farmaceutico nazionale del ministero della Sanità — uno dei protagonisti di Tangentopoli, con un patrimonio negli anni Novanta stimato in oltre 300 miliardi di lire — era uno degli ospiti più anziani dell’ospizio fuorilegge allestito da tre anni in una villa privata nelle campagne di Casalotti, alle porte di Roma. Quando ieri mattina i poliziotti si sono presentati per sequestrare la struttura (dove tre indiani senza abilitazione accudivano una quindicina di ospiti) Poggiolini si trovava a letto, sotto un porticato chiuso con gli infissi e trasformato in stanza di degenza.