Magazine Per Lei
È passato un anno dalla nascita di questo blog. Un anno in cui mi sono molto divertita a scrivere e a leggervi, in cui la mia vita è andata avanti, nonostante io sia donna. Ho fatto diverse cose durante quest'anno. Ho cresciuto due figli, per esempio. Ho lavorato. Ho preso treni (sigh), aerei, autostrade. Sono morta e sono risorta. Insomma, un bell'annetto del cazzo. E alla fine di quest'anno di blog, è morta mia nonna, ma ahimè non è risorta. Okay, aveva novantasei anni. Okay, aveva fatto il suo, era addirittura diventata bisnonna. Però era sempre mia nonna. Cioè, ci ho passato insieme trentacinque anni della mia vita. E poi era veramente speciale. Okay, sono di parte, ma no, sul serio era speciale. Era una di quelle persone (ce ne sono?) veramente BUONE. Mia nonna non conosceva l'invidia, la maldicenza, il malumore, la rabbia. Era sempre positiva, piena d'affetto, di voglia di vivere e di sorridere. Ma non solo con me, con tutti. Aveva uno spirito e una forza d'animo che non la faceva mai abbattere. Solo quando è morto mio nonno, dieci anni fa, si è un po' rattristata, ma è andata avanti lo stesso, per vedere i nipoti e i pronipoti. Aveva quel senso di leggerezza che ti permette di affrontare tutte le sfighe della vita con serenità. Ecco, mia nonna era serena. Sempre. Non che abbia avuto tutte queste grosse sfighe, eh. Non ha mai conosciuto la povertà, per esempio, nemmeno quando erano tutti poveri. Non ha mai dovuto lavorare. Però vent'anni fa ha perso completamente la vista. Sì, mia nonna era cieca, ma era come se ci vedesse benissimo. È stata sposata con un uomo, diciamo così, estremamente impegnativo, ma all'epoca non si usava separarsi, e comunque lei non l'avrebbe mai fatto. Perché mia nonna era così, andava avanti leggera e serena comunque. Ma non era stupida, eh. Né superficiale. Era proprio forte. E mi voleva un gran bene, e io a lei. Mio nonno, che con l'età si era leggermente ridimensionato, noto mangiapreti e ateo convinto, le ripeteva che sarebbe stata beatificata. Anzi, santificata. E sono d'accordo con lui. Del resto, per averlo sopportato tutta una vita...Ma perché vi sto raccontando tutto questo? Perché mi sono domandata che cosa mi abbia spinto a creare un blog del genere, sul genere (e anche un po' degenere). E un po' ho pensato a mia nonna, che era uno spirito libero, e un po' anche a mia madre, che non è morta, eh, ma che l'altra sera mi raccontava di quando lei era giovane e mia nonna (l'altra nonna, uno spirito molto meno libero) la tormentava perché doveva imparare a fare a maglia, a intrecciare cestini per i ciclamini, a ricamare, a rassettare, a essere donna, insomma. E mia madre, ridendo con le lacrime, mi fa: "E pensa, la nonna mi diceva di fare il letto a mio fratello e io dicevo 'ma perché non se lo fa lui, che non fa un cazzo?'" Io, francamente non ci ho trovato niente da ridere. Comunque. Voi non conoscete mia madre, ma se la conosceste apprezzereste di più la portata della sua ribellione giovanile. Cioè, mia madre ha votato Pli tutta la vita. Mia madre il Sessantotto dice che era una cagata pazzesca. Mia madre, quando la vedi, hai l'impressione di essere sul set del Diavolo veste Prada. E tu sei la stagista, ovviamente. Ma mia madre non veste Prada, che è una cagata pazzesca. Però mia madre non voleva intrecciare cestini per i ciclamini e andava malissimo in economia domestica. Sua madre, quando i parenti le domandavano cosa stesse facendo, rispondeva sconsolata: "Eh...sta leggendo". Mia madre ha procurato dei grossi dispiaceri alla sua famiglia laureandosi senza sapere fare a maglia. Poi però li ha procurati anche a me tormentandomi perché mi dovevo rifare il letto. Insomma, lei sto letto non lo sopportava proprio. Comunque sono grata a mia madre per la sua ribellione giovanile, che peraltro ho scoperto solo l'altra sera (deve avermela trasmessa attraverso il cordone ombelicale). Senza di lei questo blog non sarebbe probabilmente mai nato. Senza di lei, e lo spirito di mia nonna.
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