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Point break

Creato il 23 agosto 2013 da Misterjamesford
Point breakRegia: Kathryn Bigelow
Origine: USA
Anno: 1991
Durata: 120'

La trama (con parole mie): Johnny Utah è un venticinquenne agente dell'FBI fresco fresco di Accademia che viene assegnato alla sezione rapine in banca di Los Angeles, capitale mondiale del "settore". Affidato all'esperto Agente Pappas, si mette sulle tracce di una banda di professionisti che opera ormai da tre anni, gli Ex-Presidenti, capaci di portare a termine i propri colpi in novanta secondi, ignorando i caveau e rispettando alla perfezione ruoli e regole.Secondo le teorie di Pappas, gli sfuggenti criminali sono in realtà surfisti, dunque Utah si ritrova catapultato in un'operazione di infiltrazione che lo mette in contatto con la tosta Tyler e la sua vecchia fiamma Bodhi, leader di un gruppo di ragazzi "drogati di adrenalina" dediti alla ricerca dell'onda perfetta: e quelli che per Johnny cominciano a definirsi come due rapporti fondamentali per la vita finiranno per essere anche la chiave dell'indagine.
Point break
Sto cominciando ad accarezzare seriamente l'idea di dedicare una rubrica ai "reloaded" del Saloon: non è la prima volta, infatti, che Point break fa capolino da queste parti.
Correva l'estate del 2010, con Julez ci si accingeva a partire per la Croazia, il blog era aperto da pochi mesi e ancora non sapevo - ne pensavo, in tutta onestà - sarebbe diventato quello che è diventato: approfittai di quell'agosto per raccontare di quello che è senza dubbio uno dei film - se non IL film - per eccellenza di ogni mia estate che si rispetti, nonchè indiscusso cult personale visto e rivisto non so neppure esattamente quante volte.
A distanza di tre anni, ed approfittando dell'acquisto dell'edizione in bluray con tanto di contenuti extra buoni per scoprire alcuni retroscena della lavorazione del film - come il fatto che Swayze si cimentò spesso e volentieri con lo skydiving proprio per rendere al meglio sulla scena - ho deciso di riesumare il film simbolo della Bigelow per festeggiare quella che è, senza dubbio, una delle estati più spettacolari della mia vita - credo che mai più capiterà di ritrovarmi a casa per tre mesi ed oltre, neanche fossi tornato ai tempi della scuola, per godermi il Tempo, la Famiglia, il Fordino, Julez ed ogni attimo di quello che non è la quotidianità lavorativa -.
Onestamente non vorrei, però, che questo post diventasse una versione 2.0 della recensione che già feci ai tempi, con l'esaltazione del piano sequenza all'arrivo di Utah nella sede dell'FBI di Los Angeles o dell'inseguimento che porta al primo confronto tra il buon Johnny e la verità sul suo nuovo amico Bodhi - personaggio strepitoso, che acquista spessore ad ogni visione -: certo, i momenti cult si sprecano nei centoventi minuti serratissimi di quello che, con Heat - La sfida, considero come il più grande action degli anni novanta - e forse non solo -, così come le battute che puntualmente finisco per citare a menadito - quella del surfista che si incera i baffi è praticamente un tormentone -, le riprese delle evoluzioni sulla tavola o quelle di skydiving sono da brividi, e pur sapendo come si evolverà la situazione finisco sempre per restare incollato allo schermo come fosse la prima volta, ma vorrei dedicare queste righe all'estate ed al suo concetto di Libertà in movimento, come senza dubbio sarebbe apprezzata anche da charachters come Bodhi e Utah.
Giovani esploratori della vita che, pur dai lati opposti della medaglia, finiscono per incarnare ideali profondamente simili, legati al desiderio di scoprire i propri limiti per superarli, e se possibile, finire per andare ancora oltre: in uno scambio di commenti in coda al primo post pointbreakiano, ricordo che parlai di quanto uno come me finisca per sentirsi legato a Johnny e alla sua anima "da kamikaze" riuscendo al contempo a vedere in Bodhi una nemesi e l'attrazione fatale per la propria anima.
Il confronto tra i due in chiusura - una delle sequenze di amicizia virile più intense del Cinema - a Bells Beach, in Australia, è perfetto nel sintetizzare quello che è l'anelito che muove l'eroe dalla parte della Legge dall'anima ribelle ed il criminale che lotta contro il sistema e sfida Uomo e Natura fino a ritrovarsi a perdere se stesso.
Point break - termine surfistico che indica il punto in cui si rompe l'onda - è anche la frontiera che le anime di personaggi come Utah e Bodhi oltrepassano un pò per istinto, un pò per sfidare il destino e scoprire se saranno capaci di tornare a riva tutti interi, oppure lasciarsi andare al brivido della morte "facendo ciò che si ama".
E alla fine non sono riuscito ad evitare di parlare troppo del film e dei suoi personaggi per concentrarmi sull'estate, ma poco importa: non credo che la stessa possa prendersela davvero.
In fondo è come un'onda che arriva senza preavviso e attende soltanto di essere cavalcata: a questo punto sta a chi pagaia sulla tavola decidere se non sia il caso di lasciarla andare ed attendere - quella perfetta? Quella giusta? O più umanamente una più abbordabile? - o buttarsi con le chiappe strette in un tubo che potrebbe ridefinire la nostra anima quanto il nostro corpo.
MrFord
"It's been a long, long time
and too many miles
of handshaking strangers
parading their smiles
of all the faces that come and go
the only one I really wanna know
I want you
I want you."
Concrete Blonde - "I want you" -

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