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Point Lenana: la scalata è finita! Ora scendiamo e continuiamo la lotta.

Creato il 27 maggio 2013 da Cirano2
Point Lenana: la scalata è finita! Ora scendiamo e continuiamo la lotta.Un romanzo, un'opera collettiva, un "oggetto narrativo non identificato" che una volta in più esplora e
sperimenta una metodologia della ricerca storica di ampio respiro.
Se fosse vivo Marc Bloch, padre delle Annales, storico e maquisard fucilato dai nazisti, sarebbe andato fiero di questo libro.
Geografia, linguistica, storia locale e globale s'intrecciano lungo arcate di breve e lunga durata, in un rimando continuo di analessi e prolessi che accompagnano il lettore in questa "scalata"!
Questo è Point Lenana di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, l'ultimo libro uscito qualche settimana fa dall'infaticabile lavoro di studio, ricerca e scrittura del collettivo più famoso della letteratura europea.
"La route entra dai piedi" ci ricordavano i nostri vecchi capi scout, e così anche Wu Ming 1 ha voluto provare direttamente l'ebbrezza delle alte vette, del resto per scrivere un libro che parla di montagna, guerre coloniali e storia bisognava scarpinare fuori dagli archivi.
Per salire, ascendere, scalare non serve solo ossigeno e fisico, ma serve spirito.
Ed è  quello che ritroviamo nelle pagine del libro,  uno spirito antifascista! Ogni pagina smonta e ricostruisce come il nostro paese è diventato colonialista e razzista, cancellando secoli di civiltà e tolleranza.
A questi tentacoli che soffocano e uccidono sfugge Felice Benuzzi, protagonista insieme ad altri due compagni di avventura, di una fuga sul monte Kenya, durante la loro prigionia inglese.
Una fuga dal significato che supera l'impresa alpinistica in sè, perchè i tre fuggitivi non si danno alla macchia, ma rientrano al campo di  prigionia fra lo stupore e l'ammirazione degli inglesi.
Ancora una storia dimenticata quindi, ma in Italia, perchè le imprese di Benuzzi furono accompagnate anche dal successo letterario dei suoi libri, conosciuti ed apprezzati all'estero.
Ne esce stroncato anche il nostro eurocentrismo che spesso dimentica di considerare l'Africa e la sua storia come il teatro della coscienza sporca dell'uomo occidentale, dell'italiano.
Ma è anche un racconto che calamita altre storie, altri testi e  invita a studiare e scrivere, a farsi un proprio percorso di esplorazione individuale attraverso oltre sessanta pagine in appendice di fonti e richiami, di film, musiche, link.
Un ultimo richiamo alla visione estasiata di Benuzzi quando rientra in Italia dopo la fine della seconda  guerra e della prigionia, le prime montagne che vede sono quelle dello Stretto di Messina, a sinistra i Peloritani a destra l'Apromonte, già perchè anche il Sud è terra di montagna spesso irta da scalare.

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