Andare in libreria mi piace, anzi, lo adoro. Adoro perdermi tra gli scaffali, senza un obiettivo preciso a volte. Mi piace sedermi per terra a sbocconcellare qualche libro – che sicuramente finirò per comprare – e dimenticare impegni, stress, traffico.
Però che bello quando arriva a casa un pacco da un bookstore on line! Di solito non lo apro subito; lo metto da una parte e aspetto di avere un po’ di tempo da dedicare solo a “lui”. E al suo contenuto.
Il jolly è Le mille e una notte di Nadia Terranova, illustrato da Christopher Corr (La Nuova Frontiera junior, 120 pagine, 15 euro). Un jolly “fuori poker” perché a) l’illustratore – bravissimo – è un uomo e b) Nadia, l’autrice, è una mia amica e mi emoziona moltissimo sedermi per terra accanto al letto della mia bimba (che anche se non ha ancora sette anni, come indicato sul libro, si addormenta serena ascoltandomi) e leggerle le storie interpretate con lo stile unico e riconoscibile come suo, di Nadia, che rende magica ogni atmosfera, ogni storia. (E poi, chi ce l’ha mai fatta a leggere tutto il tomone?)
Ecco il mio poker di donne, con cui vincerò ore e ore di puro benessere:
- Concita De Gregorio con Io vi maledico (Einaudi Stile libero big, 192 pagine, 16 euro). Amo il suo modo di vedere la realtà, la sua grinta, la sua rabbia costruttiva. In questo libro dà voce – e grinta – a chi è stato lasciato senza voce; e io ho proprio voglia di ascoltarle tutte quelle persone rimaste senza lavoro, senza sogni, senza speranza.
- Guia Soncini e I mariti delle altre (Rizzoli, 175 pagine, 12 euro), comprato “a fiducia”, senza neanche leggere la quarta di copertina, capire di cosa parla, sbirciarne la trama (che non c’è, visto che non è un romanzo). Ho letto alcuni articoli e seguo Guia Soncini su twitter e mi piace, è arguta, ironica, profonda e letteraria, anche in 140 caratteri.
- Rosella Postorino e il suo romanzo Il corpo docile (Einaudi Stile libero big, 235 pagine, euro 17,50) il cui titolo mi ha attratto subito, insieme con l’autrice. Lei è una bravissima autrice e anche una bravissima (detto dagli scrittori che hanno lavorato con lei) editor. E soprattutto questo romanzo, dalla trama (che ho letto) promette qualcosa di veramente unico, un’esperienza che – lo so – lascerà il segno. Non tutti ce la farebbero a scrivere e condurre bene la storia di una bambina nata e vissuta in carcere fino a tre anni e ripercorre, grazie a una giornalista, la sua vita con questo nocciolo duro che si porta dentro. Promette bene, vi farò sapere.
- Ultima donna del poker (non certo per importanza, ma perché è l’unico libro non pubblicato negli ultimi mesi ma alcuni anni fa) è Michela Murgia con il suo Accabadora (Einaudi, nelle edizioni Supercoralli e Numeri Primi, 166 pagine, 18 euro). Libro di quelli che ti passa accanto tante volte, lo senti, ma non lo accogli, rimandi l’incontro. Poi, in una mattinata speciale un’amica te ne parla ancora commossa e avvolta in quel mondo così accogliente e intenso che Michela Murgia sa raccontare, e lo compri, decidi che è giunto il momento.
Mi sono accorta solo adesso che tre libri su cinque sono Einaudi e due su tre sono Stile libero. Direi che è come quando da piccola andavo nella piccola bottega di paese e trovavo sempre la signora Maria con in mano quel gelato nuovo che, era sicura, mi sarebbe piaciuto.