Recentemente il f
Nonostante la presenza di requisiti stringenti, come per esempio il riconoscimento dello status di professionista del poker solo a coloro che svolgono tale attività full time, come lavoro principale e fonte di reddito primaria, la notizia è stata accolta con molto entusiasmo dalla community pokeristica mondiale, nella speranza che tale iniziativa serva da modello per altri paesi.
Ai giocatori professionisti sarà concesso di svolgere altre attività capace di generare reddito, anche se questo dovrà essere sempre inferiore al reddito del poker, attività principale. Potranno dedurre spese di trasporto, alloggio e vitto nelle trasferte per partecipare a tornei live e pagare le tasse sulla base imponibile che ne risulta.
Sarà riconosciuto loro la possibilità di dedurre perdite di esercizio e riportarle egli anni successivi. Si tratta di una svolta importantissima per il mondo del poker, considerato di fatto alla stregua di un’attività di impresa, dove skills quali gestione del rischio e delle finanze, fanno la differenza tra successo e fallimento.
In Europa invece gli scommettitori del Regno Unito dovranno pagare un commissione pari al 2,99% quando i titolari di carte Barclays utilizzeranno il metodo di pagamento elettronico per fare le loro puntate.
Il colosso bel banking britannico ha deciso infatti di considerare le scommesse un credito piuttosto che un acquisto. Per ora la tassa verrà applicata solo alle scommesse e all’acquisto dei biglietti della lotteria nazionale, anche se i consumatori, già in rivolta, temono che la scelta di Barclays possa essere adottata da altri istutiti bancari ed interessare l’intero settore del gioco online nel giro di poche settimane.
Non resta che sperare di poterle dedurre il 2,99% come costi d’impresa!!!