Il Giudice Federale di New York Jack Weinstein ha emanato una sentenza che potrebbe risultare in una decisione storica per il movimento pokeristico statunitense in quanto classifica il gioco del poker come attività caratterizzata da abilità piuttosto che fortuna e dunque non rientrante nell’ambito della Business Act Illegal Gambling (IGBA)
Nella sentenza si legge che il punto fondamentale non è se nel poker ci sia o meno fortuna, ma quale tra abilità e fortuna è l’elemento predominante.
La sentenza è stata emanata in occasione del processo nei confronti di Lawrence Dicristina, arrestato nel 2011 e reo di aver offerto servizi di poker online nello Stato di New York, in contrasto con la Business Act Illegal Gambling (IGBA).
Nell’arringa difensiva il rappresentante legale di Dicristina ha respinto le accuse sostenendo che il poker è un gioco di abilità e dunque non illegale.
Dopo aver valutato le testimonianze degli esperti, il giudice Weinstein ha respinto le accuse e sollevato l’imputato da tutte le accuse.
Grande soddisfazione per il movimento pokeristico americano dunque, e soprattutto da parte della PPA, che ha perseguito per anni il tentativo di depenalizzare il gioco del poker online facendo proprio leva sul dibattito abilità vs fortuna.
John Pappas, Direttore Esecutivo della PPA ha dichiarato la sentenza della Corte Federale di New York è una vittoria importante per i milioni di americani che amano giocare e speriamo che tale posizione giuridica funga da precedente a livello federale per eliminare lo stigma che caratterizza il gioco del poker online.
Nonostante la buona notizia Pappas si aspetta che il procuratore dello Stato di New York appelli la sentenza del Giudice Weinstein e cerchi di ribaltare l’esito processuale.
La lotta per il poker legale in USA è ancora lunga ma il castello fortificato del proibizionismo sta cedendo, a cominciare dalle sue fondamenta, proprio dall’aspetto giuridico.