Magazine Economia

Poker on line, Texas Hold’em vincite, casinò e tassazione: guida pratica per i giocatori dilettanti e professionisti

Creato il 12 ottobre 2014 da Raffa269

Poker on line, Texas Hold’em vincite, casinò e tassazione: guida pratica per i giocatori dilettanti e professionistiCon la liberalizzazione del mercato del Poker OnLine in Italia (o Texas Hold’em) cerchiamo di dare una risposta alle domande di coloro che si trovano a vincere somme di denaro ai tavoli virtuali, casino online, slot machine, tornei di poker on e offline, giocti in Italia e all’estero, per sapere come comportarsi con il fisco, quante tasse si pagano sulle vincite e come dichiararle per non incorrere in sanzioni o multe.
In primis possiamo dire che da un punto di vista fiscale non esiste una distinzione tra le varie tipologie di giochi online e che, a fronte di vittorie, possiamo avere differenti trattamenti fiscali a seconda di diversi parametri. Le vincite possono dar luogo ad accrediti sul conto corrente bancario o a provviste di denaro che solo successivamente saranno accreditate o periodicamente o a richieta dell’interessato.

I proventi derivanti dalle varie tipologie di vincite formano il reddito imponibile Irpef per il loro intero ammontare a meno che, come vedremo di seguito, alcuni sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o per cassa, ossia nell’anno in cui sono effettivamente percepiti.
La tassazione attuale prevede che i proventi derivanti dalla vincita alle lotterie nazionali, le tombole e giochi di beneficienza scontano una ritenuta alla fonte nella misura del 10% se corrisposte da soggetti titolari di partita iva sostituti d’imposta.
Nel caso invece dei giochi a premi che si vedono in TV, o anche i tornei sportivi basati sull’abilità/rischio come rispettivamente anche potrebbe essere assimilato il poker nel primo caso o il casinò nel secondo, la ritenuta alla fonte è pari al 20% dei proventi vinti. Negli altri casi i proventi sono tassati con ritenuta alla fonte per un importo pari al 30%, come per esempio manifestazioni fieristiche o gare di bellezza.

La Natura fiscale delle Vincite da giochi on-line
Da un punto di vista fiscale il reddito prodotto dalle vincite online dà luogo ad un reddito diverso, ossia quella categoria residuale rispetto a quelle più conosciute derivanti dagli affitti, da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, ed inquadrato dall’articolo 67 del Tuir alla lettera D del comma 1.

Se a fronte di questo avete già subito una tassazione in Italia sotto forma di ritenuta alla fonte (che potete conoscere richiedendo il regolamento del giuoco) oppure se subite una tassazione in altro paese estero è corretto scorporare tale ritenuta dalle imposte eventualmente da versare qui in Italia sempre stando attenti a leggere cosa dice la convenzione contro le doppie imposizioni tra l’Italia ed il paese dove avete giocato.

Territorialità dell’imposizione
Sfortunatamente sia che giochiate on-line, sia che vi rechiate in territorio straniero (come mete classiche ricordo Las Vegas o Montecarlo), sia che giochiate dal divano di casa con l’ausilio di un computer portatile, le somme vinte DEVONO essere dichiarate in quanto governa il principio del WWT ossia del Word Wide Taxation secondo cui in linea di principio le persone fisiche pagano imposte per i redditi ovunque prodotti nel mondo. Per cui non credete a quesgli articoli scritti apposta per attirare l’attenzione che sostengono che non dovete pagare imposte se giocate all’estero o altre mneate del genere. Quello che vi consiglio di fare è semre di basarvi sui principi base della tassazione, leggere se vi sono delle convenzioni contro le doppie imposizioni, leggere quello che c’è scritto (non ci sarà scritto niente) sui siti dei principali operatori del settore e se state sereni appoggiarvi ad un dottore commercialista di fiducia per farvi consigliare…..questo sempre qualora il vostro giro d’affari ossia costi e ricavi derivanti dal gioco siano significativi.

Facciamo una distinzione tra redditi diversi prodotti nei casinò Italiani e redditi diversi prodotti nei Casinò esteri
I primi, grazie al principio di sostituzione dell’imposta, ricevono una tassazione alla fonte per cui la somma vinta è già “depurata” della tassazione italiana. Tuttavia vi consiglio sempre di leggere il regolamento del gioco a cui partecipate in quanto dovrebbe essere esplicitata molto probabilmente anche la tassazione.

Vi ricordo che in questo caso, seppur non sono a conoscenza di protocolli di intesa con paesi esteri circa la comunicazione dei soggetti che vincono somme di denaro presso i casinò che permetterebbe l’incrocio dei dati in poco tempo, deduco che sia la guardia di finanza ad agire direttamente insieme all’agenzia delle entrate.

È se fosse possibile aprire la partita Iva per i pokeristi online?
Partendo dal dato oggettivo che le vincite oltre confine e quelle non soggette ad imposta in italia devono essere attratte a tassazione in Italia per il loro intero ammontare, mi chiedo se in linea teorica i players di poker online non possano aprire una partita iva essendo i costi di esercizio di tale “attività” completamente indeducibili (per alcuni è divenuta una professione abituale e continuativa, intorno alla quale ruotano contratti di sponsorizzazione oltre ai proventi derivanti dalla vincita e costi di esercizio).
Tuttavia dalla lettura dell’articolo 69 del TUIR così non sembrerebbe.

Deduzione dei costi inerenti l’attività del giocatore per partecipare ai tornei
A fronte delle stesse tuttavia non sono previste deduzioni di spese come i costi di iscrizione ai tornei, le ingenti spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute per partecipare ai vari tornei e campionati. Nell’ipotesi in cui si potesse considerare questa come un’attività professionale di lavoro autonomo il discorso potrebbe cambiare…e sarebbe interessante anche notare i diversi sviluppi anche sul fronte delle deduzione dei costi di iscrizione e di trasferta tanto per citarne alcuni.
Deduzioni per chi gioca da casa on line
Mi immagino che le spese sostenute per i giocatori on line, sono quelle dell’acquisto di PC, modem, televisore, connessione internet e magari anche dei locali adibiti proprio al gioco da casa. Queste sono spese inerenti e deducibili.
Tuttavia ad oggi prevale quello che c’è scritto nel tuir all’articolo 69 comma 1 che esclude eventuali deduzioni per cui dovrete pazientare per avere qualche risparmio di imposta.

Deduzione del pokerista-viaggiatore
Per i pokeristi che amano viaggiare invece le spese sostenute sarebbero, sempre in linea teorica, quelle per le trasferte, vitto, alloggio trasferimenti e quote d’iscrizione. Lo stesso dicasi per i proventi incassati dai contratti di sponsorizzazione, che andranno tassati nella dichiarazione dei redditi.

Il dilemma quindi per i soggetti che hanno deciso di andare contro la legge volutamente o per non conoscenza della materia: si trovano di fronte alla scelta di fare nero, dichiarare le somme come redditi diversi o aprire una partita Iva iniziando almeno a scaricarsi i costi sostenuti (ancora non possibile a quanto mi risulta perchè non vi è un vero e proprio codice attività che inquadri tale attività, appunto).
L’agenzia delle entrate è del parere che questi redditi siano da dichiarare come redditi diversi ma, forse inutile dirlo, molti pokeristi hanno fatto del poker una vera e propria professione esercitata in modo continuativo ed abituale, e che dà luogo a flussi di reddito rilevanti. Secondo tale riflessione diviene conveniente considerare l’opportunità di aprire la partita Iva al fine di dedursi i costi sostenuti in modo da trarre il maggior beneficio fiscale, risparmiare sulle tasse e dormire sereni la notte per non aver violato la legge.

Vincite On Line
Per quello che concerne le vincite on line, il cui fenomeno anche se non potrebbe sembrare si sta espandendo a vista d’occhio soprattutto dopo la liberalizzazione del mercato, non gode di miglior favore in quanto le vincite andranno tassate al 100% in Italia essendo della stessa natura di quelle vinte sui tavoli da gioco.  Per importi minimi, ossia inferiori ai 25,82 euro, il fisco ritiene non sarete soggetti a tassazione con ritenuta alla fonte tuttavia sarete costretti sempre a dichiararli nel 730 o nel modello unico.

PS: leggo su un forum di poker on line dei commenti su questo articolo che mi fanno capire come nel poker on line vi siano molte incomprensioni rispetto al corretto trattamento fiscale da avere con le vincite e che espongono il contribuente con l’hobby del poker al rischio di pesanti sanzioni amministrative o accertamenti da parte del fisco o Agenzia delle Entrate (per il penale è più difficile ma non impossibile).


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog