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PokerStars acquista Full Tilt Poker, realtà o solo speranza?

Da Poli @PoliPoker_

pokerstars compra full tilt pokerSembra che l’euforia dell’entrata in scena di PokerStars nella storia Full Tilt Poker e la negoziazione con il DOJ americano sia passata e le trattative finite nel dimenticatoio.

A lanciare l’ennesimo allarme è Matt Glantz sul suo poker blog nel quale afferma che un accordo è solo speranza e nulla di più.

Nonostante il buon esito delle trattative sarebbe di grande beneficio per il mondo del poker, per via della grande quantità di denaro nell’economia del settore online e soprattutto live, nonchè un senso di giustizia e una ritrovata fiducia dei players, Glantz ammette che le posizioni e gli interessi delle parti in trattativa sono molto distanti e presentano barriere di principio difficili da ignorare.

PokerStars sembra punti ad una sorta di amnistia per il suo management e soprattutto il suo fondatore Isai Scheinberg e collaboratore esecutivo Paul Tate, punto che difficilmente il DOJ potrà accettare in quanto diversi managers delle poker rooms oscurate in occasione del Black Friday sono stati condannati o in attesa di giudizio, come nel caso di Ray Bitar, per gli stessi capi per i quali il fondatore di Stars è chiamato a rispondere.

Il secondo punto ha ragioni economiche. PokerStars vuole tornare nel mercato del poker online USA, qualora e quando venga regolamentato, e il rimborso dei depositi dei players americani rafforzerebbe ancor di più la posizione dominante di Stars nel mercato americano.

Glantz ritiene comunque che l’eventuale accordo con il DOJ non avrebbe nessun peso in quanto al momento la discussione legislativa sull’opportunità di regolamentare  il poker online negli States avviene a livello statale piuttosto che Federale.

Considerando che la Caesar Entertainment esercita un’influenza importante nei paesi che hanno già o sono in procinto di legiferare in favore del poker online, non è difficile immaginare che il colosso dei casinò terrestri metterà in campo tutto il suo potere per un “sano” ostruzionismo per tenere PokerStars alla larga dagli Stati Uniti d’America.

Qualora si dovesse giungere ad un poker online legale in US, Caesar  Entertainment avrebbe una posizione a dir poco dominante, anche considerando gli accordi di joint venture chiusi nei mesi scorsi con colossi del settore del gambling online internazionale che fornirebbero un software di altissima qualità.

Solo Stars potrebbe rappresentare un ostacolo al loro progetto monopolistico di un mercato da milioni di dollari, anche perchè in aperto contrasto con quello di PokerStars, che però ha orizzonti più ampi, possiamo dire orizzonti globali.

 


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