Pola Beck

Five to Six (2004) (corto)
Inside You (In Deiner Haut) (2008) (corto)
Teheeran Kitchen (2009) (corto)
The Circle in Which She Travels (Der Kreis in Dem Sie Reist) (2010) (corto)
Breaking Horizons (Am Himmel der Tag) (2012) 3/5
Beck (1982), tedesca, dopo esperienze di fotografia e ritrattistica, si è dedicata alla regia.
-Breaking Horizons
Germania 2012 - drammatico - 86min.
Due amiche, Lara (Aylin Tezel) e Nora (Henrike von Kuick), sono studentesse di architettura a Berlino. Legatissime, passano il tempo libero a divertirsi girando per locali e vivendo avventure più o meno occasionali. Proprio in coseguenza di una di queste Lara, 25 anni, rimarrà incinta. Decisa  a tenere il bambino, scelta osteggiata dalla madre, Lara vivrà momenti sempre più difficli in un precipitare di eventi nefasti.
Le due facce della maternità: gioia e terrore di un'esperienza tutta femminile (e raccontata da una regista donna) con giovani intepreti protagoniste. Aylin Tezel entra nel personaggio totalmente, abbandonandosi ad alcuni dei pianti più realistici che potete vedere sul grande schermo. La "colpa" del film è forse quella di precipitare nell'incubo troppo inarrestabilmente, dopo una prima metà che, se non lieta, si mantiene su un registro di grigia verosimiglianza quotidiana. Con l'avanzare della vicenda invece ci si focalizza sempre più sul trauma psichico, con un soggettivismo che svilisce un po' il ruolo dei personaggi di contorno.
Lo sbilanciamento non è comunque tale da rovinare un film fatto con passione, in cui Pola Beck si premura di sottolineare gesti e sguardi senza stare talmente attaccata ai personaggi da soffocarli, ma nemmeno distanziandosene troppo. Un po' piatto a livello di fotografia (i cui unici vezzi sono i close-up iniziali sui volti delle ragazze), si incentra sulla sceneggiatura sacrificando un po' la tecnica (colonna sonora dimenticabile,  montaggi ordinario).
Difficile consigliarlo a priori: l'argomento deve interessare altrimenti si rischia la noia; rimane una grande prova intepretativa della protagonista e la volontà di raccontare un dramma (ma non un melodramma) che ha al centro un fenomeno biologico esistenze da sempre, calato nella contemporaneità della vita degli "young adults" odierni, oscillanti fra l'incapacità a prendere  decisioni ed assumersi responsabilità e l'abbandono a sè stessi da parte di chi è più adulto di loro.
Voto: 3/5