E’ stata presentata ufficialmente la stagione musicale del Festival di Sant’Efisio (vedi sito del Teatro lirico) e già le polemiche stanno emergendo soprattutto attraverso Facebook.
Dipendenti, abbonati,appassionati e giornalisti hanno espresso il disappunto per la partecipazione di Marco Carta quale voce recitante della favola musicale di Prokofiev, Pierino e il Lupo.
Ma analizzando attentamente la programmazione, anche fra noi artisti dipendenti del teatro comincia a girare un certo malcontento soprattutto dopo aver letto che sono previsti concerti di una certa rilevanza timbrica quali Le danze Polovesiane, la Creazione di Haydn e il Requiem di Brahms, tre imponenti brani sinfonico corali che prevedono esecuzioni maestose con grande coro e orchestra . Ciò significa che le masse artistiche dovrebbero essere integrate con un buon numero di dipendenti precari, come è sempre stato, altrimenti le esecuzioni potrebbero risultare povere e di bassa qualità.
Personalmente ho eseguiti questi brani tante volte e conosco le grosse difficoltà che incontrano le voci nell’affrontare queste pagine. Tessiture sempre acute e volumi imponenti che devono superare un’orchestra ricca di ottoni (strumenti a fiato come trombe, tromboni, corni ecc.) Determinante quindi la presenza di un buon numero di voci.
La crisi che sta attraversando il teatro momentaneamente non prevede l’integrazione di “aggiunti” e allora? Come potranno essere eseguiti questi bellissimi brani? Io credo che il nostro pubblico, quello che ci segue da sempre e che in questo momento di crisi ci ha continuato a sostenere, meriti spettacoli di qualità eseguiti come gli autori hanno scritto.
Video importato
YouTube Video