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Polinesia Francese, il sogno

Creato il 30 settembre 2014 da Giorgiagarino
Bora Bora

Bora Bora

Fin da piccola sognavo un giorno di andare nelle isole della Polinesia Francese, senza sapere esattamente dove si trovassero e quanto distanti fossero, e crescendo ho sempre immaginato di passarci la luna di miele quando mi sarei sposata. Questo sogno si è avverato grazie ad Exploring Chile, quando ho organizzato il mio viaggio di nozze, tappa imprescindibile la Polinesia Francese, in seguito è stato costruito intorno il resto del viaggio, unendo le prime due tappe di cui ho già parlato, Santiago del Cile e l’Isola di Pasqua.

Moorea

Appena arrivata a Tahiti

Il volo aereo dall’ Italia è lunghissimo, ma noi facendo pian piano sosta prima in Cile e poi all’Isola di Pasqua, siamo giunti in Polinesia Francese abbastanza riposati, dopo circa 4 ore di volo provenendo da Rapa Nui. Stesso discorso per il rientro, ci siamo riposati ancora a Santiago del Cile una notte prima del lungo volo intercontinentale, con cambio a Madrid. Avendo avuto la possibilità di farlo, è stata una buona idea, poichè da Santiago sono 14 ore di volo, più cambio a Madrid e altre 2 per Milano, senza contare le 4 da Tahiti, con cambio all’Isola di Pasqua e altre 6 ore di volo per Santiago. Tutto di fila, sarebbe stato massacrante, più di 24 ore in volo senza contare i tempi di attesa negli aereporti. La via di solito utilizzata partendo dall’Italia è con scalo a Los Angeles.

Non potendo fare altrimenti, non rinuncerei in ogni caso ad andare almeno una volta nella vita in questo paradiso terrestre: ho viaggiato parecchio, ma non ho mai visto un mare simile, nè prima nè dopo. Le ore di volo, la fatica, i soldi, valgono il viaggio anche se non si è amanti del mare. Il clima è mite, gli alisei rinfrescano l’aria e non si soffre mai di afa, il periodo migliore è quello della nostra estate mentre l’inverno può essere piovoso. Noi andiamo a giugno 2010.

Bora Bora

Bora Bora dall’aereo

Una differenza da tenere a mente è quella tra Polinesia e Polinesia Francese, poichè spesso sento che tanti si confondono e tendono a pensare che sia la stessa cosa. Per Polinesia si intendono all’incirca tutti i territori compresi in quel triangolo dell’Oceania, che va dalle Hawaii all’Isola di Pasqua, fino alla Nuova Zelanda, ne fanno parte per esempio, anche le Isole Samoa, Tonga, le Cook e la Polinesia Francese stessa, oltre alle citate Hawaii e all’Isola di Pasqua; per  Polinesia Francese si intende l’ insieme di arcipelaghi appartenenti alla Francia, situati nell’ Oceano Pacifico. Le isole sono 118, suddivise in 5 arcipelaghi diversi tra loro: Isole Australi, Isola Marchesi, Isole Tuamotu, Isole Gambier e Isole della Società, dove andremo noi, ancora suddivise in Isole del Vento e Isole Sottovento.

Altre regioni dell’Oceania sono per esempio la Melanesia, con alcune isole stupende tra cui Vanuatu, la Papua Nuova Guinea, le Fiji e la Nuova Caledonia, e la Micronesia, a cui appartengono tra le altre isole, le Marshall, Guam e Kiribati.

Moorea

Polinesiano ci trasporta in barca nella casetta in mezzo al mare a Moorea

Tra tante isole ne abbiamo scelte tre, quelle che più appartenevano al nostro immaginario, ma sarebbe bello vederne tante altre! Ognuna è un piccolo paradiso con colori stupendi del mare e natura rigogliosa. La prima in cui andiamo è la principale, Tahiti, spesso snobbata dai turisti che volano direttamente nelle isole più incontaminate, ma non dimentichiamo che qui ha sede la capitale Papeete, con l’aereoporto internazionale, quindi la storia dell’ intero paese.

Veniamo accolti con le ghirlande di fiori e dalla tradizionale danza otea, da non confondere con la hula hawaiana più concentrata sui movimenti lenti delle mani: qui i fianchi roteano in un veloce agitarsi di gonnellini di paglia! Non cantata, accompagnata da tamburi, viene ballata dalle vahinè, le ballerine.

Bora Bora

Sull’amaca polinesiana

Polinesia

Tra i bungalow

L’isola è alta e montuosa e i prodotti tipici sono la vaniglia, frutta, fiori, pesce e l’olio di monoi famoso in tutto il mondo, che acquisteremo in grande quantità da portare a casa. Qui si producono le perle nere uniche al mondo ed esportate ovunque. A Papeete visitiamo il museo di Paul Gauguin, la cattedrale, il museo Robert Wan Pearl l’unico sulle perle nere al mondo, dove mio marito me ne regalerà una come ricordo della luna di miele ed il mercato di Papeete, caratteristico per entrare a contatto con i polinesiani e per acquistare i loro prodotti. La città è spiccatamente francese, con boutique importanti e il profumo delle baguettes che si mescola a quello dei frangipani. Noi soggiorniamo all’hotel Manava Suite Resort per un paio di notti.

Tahiti

Al mercato di papeete

Tahiti

La cattedrale a Papeete

La seconda isola che visitiamo è Moorea, poco distante da Tahiti, circa 17 km. Andiamo con un traghetto all’andata e con un minuscolo volo di dieci minuti al ritorno, il più piccolo sul quale sia mai stata: solo una decina di posti, i piloti volano con la porta aperta per cui si può vedere lo spettacolo del decollo, del volo e dell’atterraggio! Colpisce per l’entroterra verdissimo e le piantagioni di ananas e vaniglia, anch’essa è un’isola vulcanica con un paesaggio unico caratterizzato da picchi montuosi, il più alto quello del monte Tohivea, i più famosi quelli di Mouaputa e Mouaroa.

Moorea

L’aereo più piccolino su cui ho volato: una decina di posti!

Polinesia

Moorea

Moorea

Con un polinesiano a Moorea

Moorea è adatta alle coppie in viaggio di nozze ma anche agli amanti del trekking e della natura mozzafiato. Il punto di forza è il suo Belvedere nel centro dell’isola che domina le baie, ma anche negozi tipici, il Kellum Garden, giardino tropicale, alcune gallerie d’arte e spiagge da sogno con la barriera corallina. Ci sono anche siti archeologici dove vedere i Marae, pietre scolpite all’interno della foresta, probabilmente per i riti sacri.

Moorea

Dimostrazione del pareo

Moorea

Danze al Tiki Village

Andiamo a visitare anche il Tiki Village, ricostruzione di un antico villaggio polinesiano, creata per far conoscere ai turisti le usanze più antiche, dove abbiamo pranzato allietati dai tipici balli polinesiani, abbiamo potuto osservare come si annodano i parei acquistandone alcuni, assistito a riti Maori, ai modi originali di fare tatuaggi e infine, ho comprato una collana con un dente di squalo come ricordo. Il nostro hotel era il Moorea Pearl Beach e abbiamo scelto un bungalow premium garden pool, all’interno del giardino, con piccola piscina idromassaggio per rilassarci in privato, altrimenti ci sono i classici sulla spiaggia o quelli fenomenali sull’acqua, gli overwater, che ci concederemo a Bora Bora.

Moorea

Accoglienza in camera con fiori e champagne

Moorea

La piscina in camera

La terza isola è il nostro sogno: Bora Bora. Sicuramente la più turistica, se infatti le isole tra cui scegliere sono molte e ognuno si crea il proprio programma di viaggio, scartandone altre a malincuore, è impossibile arrivare fino in Polinesia Francese senza vedere la più famosa e la più bella di queste perle: Bora Bora. I colori del mare visti a Bora Bora sono unici e spettacolari, cambiano a seconda della luce solare e del vento. Anche qui l’arrivo è accompagnato da suoni di tamburi, cocktail di benvenuto e ghirlanda di fiori. Il clima non è mai umido o afoso come in altri paradisi, è sempre ventilato, per questo le nuvole sono spesso di passaggio.

Bora Bora

Bora Bora

Mi piacevano molto anche le isole di Tahaa e di Maupiti, o Tikehau nell’ arcipelago delle Tuamotu, ma dovendone scegliere tre, ho puntato quelle che mi interessavano di più dal punto di vista naturalistico e culturale, che fossero anche molto diverse tra loro: Tahiti per la storia, Moorea per i paesaggi, Bora Bora per il mare.

Bora Bora

Tra i bungalow sull’acqua

Bora Bora

Il monte Otemanu a Bora Bora

Andiamo a fare una gita in barca, mangiando frutta e pesce fresco, facendo snorkeling con una varietà infinita di pesci e mio marito anche un bel bagno con gli squaletti bianchi! Io mi limiterò ad un bagno con le razze! Insieme alle Maldive ed al Mar Rosso, più accessibili dall’ Italia, è il posto migliore per fare snorkeling. Un altro giorno, andiamo a visitare il centro di Vaitape, paesino raggiungibile in barca, davanti al motu dove sorge il nostro hotel: qui acquistiamo delle perle nere.

Bora Bora

Chiesetta a Vaitape

Polinesia

La natura

Per il resto dei giorni, ci concediamo solo bagni romantici e dolce far  niente, come è giusto che sia in luna di miele, anche perchè arriviamo già da una decina di giorni di escursioni in Cile. Assistiamo anche a un tipico matrimonio polinesiano in diretta!

Bora Bora

Bagno con le razze

Bora Bora

Squaletto in mare

Polinesia

Mio marito fa snorkeling in mezzo ai pesciolini

Polinesia

Quando si dice pesce fresco…

Soggiorniamo all’hotel Bora Bora Pearl Beach, e in quest’isola da sogno non possiamo che concederci finalmente il bungalow overwater! E’ bellissimo, il pavimento è di vetro per poter guardare i pesci di giorno e di notte e anche in bagno e nei comodini ci sono delle aperture in vetro, cosicchè potevamo addormentarci e svegliarci con il suono del mare: stupendo! Le camere sono delle villette private sull’acqua e fuori a disposizione si ha un bel terrazzo con tavolino e sedie per cenare in privato, lettini per prendere il sole, ulteriore doccia e scaletta per accedere direttamente in acqua. Questa era proprio la mia idea di viaggio di nozze fin da quando sognavo il principe azzurro!

Bora Bora

Dal nostro bungalow overwater

Bora Bora

La scaletta del nostro bungalow… la vacanza è veramente privata e romantica

Bora Bora

Si sta per celebrare un matrimonio!

La cucina tipica è basata sul pesce freschissimo (di tantissime varietà, come ad esempio il tipico mahi mahi, accompagnato da riso), l’ aragosta, la frutta tropicale e il cocco, sapori semplici ma molto vari; inoltre la rinomata cucina francese, che ne fa un posto abbastanza esclusivo. I costi sono elevati perchè devono importare parecchie cose ma troverete ristoranti di altissimo livello con chef internazionali. Il pesce crudo marinato servito con latte di cocco e il sushi li troverete ovunque e di ottima qualità, come il po’è, frutta bagnata nel latte di cocco. Il metodo di cottura classico fino a pochi decenni fa era basato sull’utilizzo di un forno detto ahima, scavato in un buco nella terra: la carne o il pesce venivano cotti avvolti in foglie di banano, per molte ore. Qualcuno in occasione di feste speciali lo utilizza ancora.

La vita notturna praticamente non esiste, dopo cena si va a nanna molto presto… è un posto dedicato al silenzio e al romanticismo, adatto alle lune di miele.

Bora Bora

Cena tipica a base di pesce crudo

In tutte e tre le isole ci hanno accolto con ghirlande di fiori e bevanda a base di frutti tropicali, come da tradizione polinesiana e omaggiati di champagne e perla nera essendo un viaggio di nozze. Questa volta eravamo davvero dall’altra parte del mondo ed è stato affascinante conoscere queste popolazioni così lontane da noi. Spesso ripenso a queste isole e sono contenta di esserci potuta andare, anche se spero sempre nella vita di tornare ancora in Polinesia, magari in Nuova Caledonia o alle isole Hawaii… il sogno continua…

Bora Bora

Vista dalla nostra camera la sera

Bora Bora

Con il mio maritino



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