Pedà ha avviato il suo ragionamento analizzando la situazione attuale economica. “In calabria dal 2007 al 2011 – ha detto – si sono persi 36 mila posti di lavoro e la disoccupazione è passata dall’undici a quasi il 19%. I numeri – ha aggiunto – indicano una situazione grave. L’aumento dell’Iva sarà un disastro, le tasse sul turismo, sulle persone fisiche e sulle imprese sono le più alte d’Europa”.
“Non possiamo arrenderci dobbiamo lavorare sempre di più per trovare soluzioni che frenino l’emorragia e ci consentano di ripartire. – ha proseguito l’esponente di Confcommercio – La spesa deve essere razionalizzata in maniera intelligente, bisogna puntare sui settori dello sviluppo e della ricerca e abbassare in maniera netta il costo del lavoro”.
Tra le misure finalizzate al recupero di nuove risorse, Pedà ha proposto la dismissione del patrimonio pubblico e si è infine occupato di start up e imprese giovanili, dicendosi convinto della necessità di intensificare l’assegnazione dei beni confiscati alla ndrangheta, in favore dei giovani che mettono in piedi una nuova attività. ”Questi beni – ha detto – potrebbero diventare incubatori di impresa e consentire ai ragazzi di trovare subito una situazione ottimale per operare”.
All’incontro sono intervenuti anche la dirigente scolastica del Renda Pasqualina Zaccheria, il direttore generale dell’Usr Francesco Mercurio, il referente di Libera don Pino De Masi e il presidente della Callipo Group, Filippo Callipo.