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Politica: batti un colpo!

Da Trentinowine
Mino Maccari - Se ci sei batti un colpo

Mino Maccari – Se ci sei batti un colpo

A scanso di equivoci e di querele – ché quelle non sai mai quando, e da dove, arrivano – provo a tirare le fila della discussione che si è sviluppata sul post Joia e dolori del vino trentino.
Suggerisco ai lettori e ai commentatori del blog di non lasciarsi distrarre dalle questioni di stile. Lo stile sarà anche importante, ma non è tutto. Soprattutto, non è sostanza. La presunta sovrapposizione di ruoli, o la successione di ruoli, dell’uomo forte di Consorzio Vini del Trentino, è tutto sommato una questione marginale e insignificante. E per fino comprensibile per un professionista autorevole e accreditato come lui.
La sostanza, quella vera, invece è che le conclusioni del famigerato studio Nomisma /Winemonitor – realizzato in ossequio “all’accordo di programma fra camera di commercio e provincia autonoma di trento “ -, fa acqua da tutte le parti. Lo dicono i professionisti del settore. Ma lo dice anche l’esperienza quotidiana dell’uomo della strada, a cui ogni tanto capita la ventura di frequentare la ristorazione extra provinciale. Forse qualcosa non ha funzionato nella campionatura. E ci sta. Forse qualcosa d’altro. E ci starebbe meno.
Ma di fronte a risultati di questo tenore, il buon senso, solo il buon senso, richiederebbe un approfondimento. Almeno un approfondimento riparativo. Per correggere il tiro, se necessario E questo non per fare piacere a noi e a questo asfittico blog di provincia, ma perché sulla base di questi risultati si stanno impostando le politiche promozionali e produttive del prossimo quinquennio. Per un settore che vale circa mezzo miliardo di euro e che coinvolge direttamente almeno 25 mila persone. Sulla base di queste risultanze si stanno immaginando le politiche di impianto e quelle promozionali, ampiamente alimentate dai fondi OCM  e dai trasferimenti diretti dell’assessorato provinciale e di Trentino Marketing. Insomma, la questione è politica. Primariamente politica. E di questa questione dovrebbero essere investiti direttamente l’assessore all’Agricoltura Michele Dallapiccola e il presidente Ugo Rossi. E se qualcuno di voi ha modo di informarli di questa discussione, farebbe bene a farlo. Perché si tratta di un tema che va ben oltre, e ben al di là, di Consorzio Vini, di Camera di Commercio e di tutto il resto della compagnia. Non è un fatto privato, insomma. E’ un fatto pubblico. E come tale andrebbe trattato. E’ un fatto che merita e richiede un controllo democratico diffuso. Secondo me.


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