Magazine Africa

Politica in Costa d'Avorio è qualcosa da maneggiare con cura in attesa delle "presidenziali" del 2015

Creato il 07 luglio 2014 da Marianna06

Abidjan-costa-d-avorio

 

Almeno 700 prigionieri politici, ma forse mille, “sono detenuti anche in luoghi segreti, sottoposti a torture, trattamenti disumani e degradanti, in condizioni sanitarie deplorevoli”: a denunciarlo è il capo del Fronte popolare ivoriano (Fpi, opposizione), Pascal Affi N’Guessan.

Il leader del partito dell’ex presidente Laurent Gbagbo ha riferito dati e condizioni di detenzione “sulla base di inchieste svolte nei carceri e di informazioni fornite dalle famiglie”. N’Guessan ha descritto un “inferno”, in particolare per i prigionieri politici “che soffrono di malattie: molti di loro muoiono in mancanza di cure”.

Tuttavia il loro numero non è specificato.

Immediata la risposta del governo che bolla le informazioni come “menzogne”, chiedendo all’Fpi di fornire elementi di prova.

“Non viene dato alcun nome né luogo quindi come dare credito a questo genere di dichiarazione. Siamo usciti dal contesto bellicoso, basta con questo tipo di accuse” ha detto il portavoce dell’esecutivo.

Lo scorso maggio 50 detenuti della crisi elettorale di tre anni fa sono stati liberati dalle autorità, un provvedimento presentato come un “gesto di distensione” nei confronti di sostenitori di Gbagbo.

 Altri 150 sono stati scarcerati poco dopo e ora, sulla base di datti ufficiali, rimangono in stato di detenzione 341 persone.

Per la direzione del principale partito di opposizione la questione della detenzione dei compagni politici blocca il dialogo con la maggioranza.

Nelle scorse settimane è stata approvata la formazione di una nuova Commissione elettorale indipendente (Cei) incaricata di organizzare le presidenziali del 2015.

Il partito di Gbagbo, che non siede in parlamento, è contrario ad una riforma che “porta alla creazione di un organismo elettorale insufficientemente trasparente.

E non sbaglia se si considera che l’attuale Costa d’Avorio è proprietà privata della Francia e dei francesi, nonostante il colonialismo sia finito da un pezzo.

 

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog