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Politiche Attive: la nuova frontiera della cooperazione

Creato il 15 dicembre 2015 da Propostalavoro @propostalavoro

9437_716768698415834_2959594457124437222_nLe riforme del lavoro si giocano sul campo delle politiche attive. Non è un mistero: trovare lavoro deve essere più semplice che perderlo. Il Jobs Act ha semplificato i licenziamenti, ma le assunzioni? Le cooperative, anche in questo caso, hanno pensato ad una risposta.

Un passo indietro. Abbiamo già parlato (vedi questo articolo) su come dovrebbe funzionare un servizio che aiuta a trovare lavoro. E abbiamo già detto come la tutela del lavoratore non può essere solo in azienda (parlando ad esempio della sicurezza e della retribuzione dello smart worker), ma anche nel mercato del lavoro in generale, ad esempio quando cerca un lavoro.

La società del XXI secolo vive di reti e connessioni e, assecondando questa tendenza, le cooperative si sono già mosse per fornire servizi welfare integrati e dinamici. Ora, la nuova scommessa della cooperazione è replicare lo stesso schema per agire sul mercato del lavoro, per assicurare alla persona in cerca una serie di servizi (dal colloquio di orientamento al matching con l'azienda) erogati da una rete di cooperative sociali interconnesse. Un reticolato sotto forma di «olacrazia» che si appoggia su tre punti di forza: il portale Coop4Job (che vi suggeriamo di visitare a questo link), la rete dei consorzi di cooperative sociali «Mestieri» e «Idea Agenzie per il Lavoro» e la partnership con le cooperative di Federsolidarietà in cui viene attivato il Servizio Civile.

Confcooperative ha attivato anche il progetto CoopUp, un'iniziativa per il finanziamento di startup giovani e/o a guida femminile costituite in forma di cooperativa. Sarebbe un quarto punto di forza che potrebbe fare la differenza. Sicuramente un volano per l'autoimpiego (grazie ai fondi fino a 50.000 € sotto forma di crediti e garanzie concessi alle nascenti imprese dalle Banche del Credito Cooperativo), di cui però non conosciamo i legami con i tre pilastri di Coop4Job. Ad esempio: se voglio essere preso in carico da una cooperativa sociale per il lavoro, ma ho requisiti e potenzialità per entrare a far parte di una startup cooperativa di CoopUp, il sistema riesce ad indirizzarmi su quella strada? Oppure, se voglio a mia volta "startuppare" un'idea per l'intermediazione domanda-offerta di lavoro?

Lanciamo il suggerimento e aspettiamo qualche risposta – e speriamo in un dialogo interessante per tutti. A parlare, per ora, sono i numeri: interfacciandosi con Garanzia Giovani «sono 14.000 i giovani entrati in contatto con la rete delle cooperative, di cui 8.800 i giovani che “presi in carico” tra attivazione della garanzia e colloquio di orientamento hanno trovato, grazie al matching, una politica attiva tra tirocinio, formazione, inserimento lavorativo, apprendistato e servizio civile» ha detto il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini. E aggiunge che «dall’istituzione del servizio civile a oggi sono oltre 13.000 i giovani che hanno lavorato per 10 mesi nelle nostre cooperative sociali. Tra loro 1 su 3 ha trovato lavoro a tempo indeterminato».

«Per noi Coop4Job non è un punto di arrivo, ma di partenza – continua Maurizio Gardini – il portale che partito oltre un anno fa, mettendo in rete sede dopo sede ha iniziato a macinare numeri e risultati». Per le politiche attive, a confronto con le cifre a sei zeri del numero di NEET in Italia, i numeri non sono alti, ma le prospettive sono addirittura straordinarie. Le attivazioni dei ragazzi tramite Garanzia Giovani riguardano quasi il 63% dei candidati, mentre i giovani "realizzati" dopo il servizio civile, dicevamo, sono 1 su 3.

Dove si potrebbe arrivare se Coop4Job si diffondesse ancora più capillarmente? Per ora sono 61 le sedi di cooperative sociali per i servizi al lavoro, ma si punta già all'espansione, e siamo sicuri che sul progetto ci sarà ancora molto da scrivere.

Simone Caroli


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