Io al Liceo studiai filosofia. Ricordo che all’ultimo anno ebbi a che fare sia con filosofi di sinistra (ex: Marx), sia con filosofi di destra (ex: Croce). Gramsci, sebbene di sinistra, manco sfiorato. Il mio prof. era imparziale.
Se poi i ragazzi che son diventati uomini di sinistra han apprezzato e approfondito Marx, han letto Gramsci o Calvino o Vittorini o chennesoio non è merito mica del prof! E se poi molti dei ragazzi che son diventati uomini di destra, abbandonati i banchi non han mai più aperto un libro, e manco sanno più chi sia Heidegger o Croce e gli altri loro pensatori di riferimento, non è colpa certo del prof!
Quel che voglio dire è che se “la cultura è di sinistra” (cosa lamentata spesso dai Berluschini) la colpa non è della scuola, ma di “quelli di destra” che troppo spesso se ne fregano della cultura, appunto. Se no, essendo gli italiani in maggioranza di destra… la cultura sarebbe di destra! (E sui banchi delle librerie ci sarebbero più Gentile e Croce e meno Gramsci e Berlinguer).
I Parlamentari non riescono a comprendere questo fatto, o forse lo intuiscono e ne sono frustrati, e si lanciano a ripetizione in strampalate guerre contro i libri di testo di sinistra e i professori comunisti.
Non coglie di sorpresa in questo contesto la nuova crociata (lanciata da G. Carlucci…) contro i libri di testo scolastici. Certo, di per sé l’argomento non sarebbe interessante… però le dichiarazioni della parlamentare (su IlGiornale trovate il testo integrale) mi han fatto venire voglia di scrivere il presente post.
Ecco un passaggio tipico della dialettica di centrodestra:
Solo chi è ignorante, ingenuo o in malafede dimentica che in Italia negli ultimi cinquant’anni lo studio della storia è stato spesso inquinato e manipolato a fini politici a opera di moltissimi docenti allineati alle posizioni del vecchio Partito comunista.
Ora un po’ di politichese:
Il tentativo della sinistra di condizionare l’insegnamento nelle scuole, attuato da tanti docenti che scambiano le aule per sezioni di partito è uno dei retaggi dell’idea gramsciana della conquista delle «casematte del potere» e oggi, dopo la caduta del Muro di Berlino e con la fine dell’ideologia comunista in Italia, i tentativi subdoli di indottrinamento restano tali, anzi si rafforzano e si scagliano non solo contro gli attori della storia che hanno combattuto l’avanzata del comunismo, ma anche contro la parte politica che oggi è antagonista alla sinistra.
Bene, ma chi può decidere se un libro è imparziale? Semplice…
La Commissione d’inchiesta che propongo [...] sarebbe formata in maniera tale da rispettare in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo presente in almeno un ramo del Parlamento.
Ah…
Vabbuò, non commento la cosa.
Fine del post!