6) qui entra in scena il mio collega, il quale, visto che il bambino era trascinato in quel modo, lo solleva da terra prendendolo da sotto le braccia. Non usa alcuna forma di violenza, ed anzi impedisce che la decisa azione del padre possa creare danni fisici al minore.
7) A questo punto la domanda: poteva il mio collega agire diversamente? E cosa avrebbe dovuto fare? Starsene a guardare il bambino trascinato come un sacco di patate? Non mi parrebbe la cosa migliore? Poteva la collega starsene zitta? Ecco, forse l'unica imprudenza in tutta questa vicenda è stata questa.
8) Faccio infine presente che un poliziotto che si rifiuta di eseguire un ordine portato da una sentenza di un giudice commette un reato. E questo giusto perché si comprenda, una volta per tutte, che a noi poliziotti farebbe piacere evitare di assistere a simili squallide derive familiari. Ma non abbiamo alcuna possibilità di sottrarci a tali doveri. Se qualcuno lo vuole andare a fare al posto nostro, è il benvenuto.
9) infine, due parole quanto alle scuse chieste dal Capo della Polizia: lo dico come sindacalista, ed in quanto tale con diritto di esprimermi senza pericolo di essere sanzionato (un rischio che altrimenti correrei): ha perso un'occasione per fare una riflessione più approfondita. Ben vengano tutte le inchieste amministrative interne. Noi abbiamo il filmato integrale di quanto avvenuto, perché sul posto c'era un operatore della Polizia scientifica a riprendere il tutto. E questo filmato rappresenta la prova a sostegno della notizia di reato che oggi verrà trasmessa all'Autorità giudiziaria nei confronti di quanti hanno impedito l'esecuzione del provvedimento, così commettendo un reato”.
Articolo di Giusi Fasano