Pollice marcio

Eppure non mi voglio arrendere. Vedo rigogliose piante di basilico con le quali ci si potrebbe fare il pesto per tutto il 2013 e la mia piantina diventa sempre più verde chiaro avvicinandosi alla marcescenza e al decesso.
Quando abitavo in città ero capace di far morire anche il rosmarino e le piante grasse.
Ho investito dei piccoli capitali in piantine floreali: mi entusiasmo nelle prime due settimane, le curo, le innaffio, rimuovo le fogliettine secche e le erbette di troppo che si formano nella terra.
Dopodiché inizio a non considerarle più molto, magari perché tanto le ha bagnate il temporale, poi perché diventano brutte e non ho più soddisfazione nel prendermene cura... e così diventano humus.
Vicino a casa ci sono degli orti rigogliosi e pieni di verdure di stagione che io amo come pomodori, melanzane, zucchine, peperoni. E io le coltivo alla cassa del supermercato. 
Però non voglio arrendermi, potrei provare: devo scegliere un angolino di terra, dissodare, piantare qualcosina, magari iniziando con qualcosa di facile... come le cipolle! e CURARLE. Prenderò lezioni private di ORTOLERIA.
Qui a lato per voi una testimonianza fotografica del mio POLLICE MARCIO.
Ecco l'orticello sul mio davanzale di città, ricordo del giugno 2006. Titolo: ORTO MORTO.
SALVIA, dal latino Salus, Salvus: salute, in buona salute, sano. (Gia, certamente...)
ROSMARINO, dal latino Rosmarinus: rugiada di mare. (Forse gli mancava il mare...?)
Siete tutti invitati alla prossima veglia funebre della mia flora.