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Pollock – Leonhard Emmerling

Creato il 11 ottobre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

11 ottobre 2011 di Lascia un commento

Pollock
Volumone anniversario dei 25 anni Taschen per l’edizione in hardcover  24×30 dedicata a Jackson Pollock.
Obbligatorio da possedere perche’ e’ evidente che Pollock debba essere osservato minuziosamente e in formato gigante e’ meglio.
Del resto egli non fu mai pittore da quadretto da salotto per quanto forse potesse essere anche stata una sua ambizione.
Emmerling, probabilmente per ragioni di spazio, non si sofferma troppo sulla storia di Pollock antecedente al 1935, pochi accenni sulla sua famiglia e sugli studi d’arte nei quali non ha certo brillato.
L’accento si pone invece sulle ragioni psicologiche, sulle motivazioni junghiane a certe scelte e idee che hanno condotto questo artista alle tematiche e tecniche in seguito adoperate, non sempre originali ma certamente di grande impatto ed efficacia specie nell’ultima parte della sua non troppo lunga carriera, considerando la prematura scomparsa.
La grandezza di Pollock e’ riconducibile si nella tecnica del dripping ma non va dimenticato che il fine suo ultimo era l’opera, espressione finale di un pensiero e di un gesto da lui fusi in quell’action painting che collateralmente dara’ il via ad un’infinita progenie di artisti inseriti in cio’ che sara’ ribattezzato espressionismo astratto.
E’ nell’action che va ricercato l’espressionismo e l’astrazione e’ solamente incapacita’ di chi guarda di comprendere i pensieri dell’artista ma non le sue inquietudini, un modo per rivelare i demoni che l’alcool che lo uccidera’, non riuscira’ a tenere fuori dalla sua vita. Porsi innanzi le sue opere del resto, e’ entrare in un turbine di sensazioni, di paure e di rabbia, frustrazione di molti perche’ e nessuna risposta.
Fu cosi’ forte l’impatto culturale dell’arte di Pollock che forze politiche e di pensiero cercarono di assoggettare il suo lavoro ma del resto sono convinto che la ricerca non fu per dare qualche forma a una verita’ quanto al ritrovare un equilibrio emotivo che sgocciolasse magari lento e placido sui suoi giorni.
Pollock non lo si comprende, lo si sente e come per pochi altri, l’impatto e’ immediato, devastante, la sensibilita’ s’interseca con la consapevolezza violenta che la disperazione e’ vettore dell’energia posseduta dalla tela.
La casualita’ non esiste quando la vernice segue schemi controllati, guerra di colori, saette definite nel contrasto e nessun vuoto nel quale smarrirsi, non sono luoghi di silenzio perche’ solo il frastuono esprime la dannazione e Pollock l’ha donata senza scontarla.
Non tutta la sua produzione e’ esemplare e in fondo la critica ha ragione a dare senso alla sua carriera con "Mural" nel ’43 ma in quel decennio abbondante che gli e’ restato da vivere ha avvicinato l’arte all’anima, ha esaltato il gesto riuscendo mai come prima a trasferirlo nel segno.
Taschen da collezione e comprensione.


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