(Nella foto: Donald Tusk del partito Civic Platform (PO)
La Polonia e’ davvero il “nuovo mondo“; con un’economia appena sfiorata dalla crisi grazie alla non adozione dell’Euro, governi stabili che danno fiducia ai mercati e continuano ad attirare capitali stranieri (vedi ad esempio le prime timide delocalizzazioni della Bp ad Est), export che vanno alla grande (ottimo il commercio e i rapporti con gli Stati Uniti) e un ruolo sempre piu’ rilevante nella NATO, la Polonia sta’ dando una “pista” incredibile all’Europa occidentale. Mentre in Inghilterra o in Italia si diffondeva la paura dell’ “idraulico polacco”, chi e’ rimasto in patria ha ricostruito e lavorato sodo, con intelligenza e oggi i risultati si vedono. E non dimentichiamo che la Polonia fa gola anche alla Cina per via delle materie prime! La Cina infatti sta acquisendo quote per circa 2 miliardi di PLN (moneta corrente polacca) nelle acciaierie Huta Stalowa Wola, compagnia statale, per farne il suo piu’ grande centro europeo di produzione e sviluppo. Non so se si tratti di un bene o di un male, il fatto simpatico e’ che il governo polacco ha dettato le regole di questo accordo di concerto con le parti sindacali assicurando tutele e garanzie ai lavoratori polacchi.
Anche a New York, a Ridgewood, un quartiere del Queens detto “piccola Europa”, anzi direi piccola Mittel-Europa, la comunita’ polacca e’ fiorente e molto stimata. Il quartiere e’ pieno di agenzie immobiliari e di ottimi alimentari, molte le belle case di proprieta’, molti i figli. Gran lavoratori, seri e disciplinati anche se poco affabili e piuttosto “chiusi” nella loro comunita’ (come tutte le altre comunita’ d’altronde), fanno affari alla grande. Spero che la Romania segua lo stesso esempio una volta ripulito definitivamente il Parlamento da certa feccia appartenente ad un triste passato; c’e’ ancora tanta strada da fare.
E noi invece cosa vogliamo fare? Dove vogliamo andare? Che proposte abbiamo sul tavolo?
… Che si stessero “avverando” le previsioni geopolitiche di cui un caro amico mi parlo’ una quindicina di anni fa: “andrete a cercare lavoro in Romania“, disse…? Forse ci e’ andato vicino: pero’ andremo prima in Polonia a cercare lavoro! Segno dei tempi: il mio consulente bancario, un ragazzo polacco di 38 anni provvisto di Green Card, quindi residente permanente (e sapete quanto e’ difficile ottenere la residenza permanente americana!) ha fatto i bagagli ed e’ tornato in Polonia! Aveva un buon lavoro, la residenza… Ma e’ tornato a casa: anche qui tira un’ariaccia e potrebbe darsi che se la musica non cambia con le prossime elezioni, vedemo un controesodo. Nel frattempo parecchi americani si stanno attrezzando prendendo la residenza permanente in Canada…
Dal The Warsaw Voice uno sguardo ai vari partiti politici polacchi:
1. Civic Platform (PO)
The center-right party stands for:
- economic liberalism, lower taxes
- privatization as a driver of economic development
- more European integration
- decentralization, power in the hands of local government
2. Law and Justice (PiS)
The party stands for:
- conservatism, patriotism, tradition, Roman Catholic values
- emphasizing the role of the state, especially in the economy
- opposition to the privatization of key sectors of the economy
- a progressive tax system
- toughening of the legal system, “zero tolerance” for crime
- Euro-skepticism, favoring a “Europe of homelands” rather than a European super-state
- national sovereignty and the primacy of Polish interests
3. Democratic Left Alliance (SLD)
The party stands for:
- a leftist vision of the state
- a social market economy
- prominent role for the state in the economy
- opposition to “exploitative” privatization
- a progressive tax system plus tax breaks for the poorest
- greater European integration
- changes in social policy, including relaxation of the restrictive anti-abortion law, introducing equality for common-law couples, decriminalization of soft drugs
- the separation of church and state, reducing the role of the Roman Catholic religion in public life, abolishing the clergy’s property and tax privileges
4. Polish People’s Party (PSL)
The party stands for:
- centralization
- an economy based on a solid, modern and self-sufficient agricultural and food sector
- maintaining tax breaks for farmers
- slowing down the pace of privatization
- pro-family policies, changing the tax system to one enabling families to be taxed jointly
- opposition to the legalization of abortion, to euthanasia, to soft drugs and to same-sex unions
- maintaining the role of the Church in public life
- Christian democracy
5. Poland Comes First (PJN)
The party stands for:
- conservatism
- Christian democracy
6. The Palikot Support Movement
The group stands for:
- anti-clericalism: taking religion classes out of schools, slapping taxes on the Roman Catholic Church, keeping tabs on the finances of religious organizations
- legal abortion and free birth control
- state-subsidized in-vitro fertilization
- registration of civil partnerships, including same-sex couples
- abolition of the Senate
- legalization of soft drugs
- reduction of military spending to 1 percent of GDP, withdrawing Polish troops from military missions abroad
7. Polish Labor Party
The party stands for:
- a leftist state
- democratic socialism
- progressive taxes
- support for families
- opposition to privatization
- opposition to a liberal economic system
- free education and healthcare
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