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POLONIA: Sulle orme dei tatari, minoranza in estinzione

Creato il 02 novembre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 2 novembre 2012 in Minoranze, Polonia, Slider with 0 Comments
di Matteo Zola

0.moschea Bohoniki

Qualche decina di chilometri da Białystok, nel voivodato della Podlasia (nord-est della Polonia), si trovano le due località abitate dai tatari, l’antico popolo di origine turcico-mongola che si è insediato su queste terre da secoli. Le località si chiamano Kruszyniany e Bohoniki. Sono famose per le loro moschee lignee, testimonianza di una cultura musulmana europea che si sta estinguendo.
A Kruszyniany è possibile vedere la moschea del XVIII° secolo, nella quale è possibile scoprire la storia e la particolarità dei tatari polacchi. Dietro alla moschea si trova un cimitero musulmano (mizar), nel quale le lapidi più antiche vengono datate per il XVIII secolo.

I tatari furono invitati a stanziarsi nella Polonia tra il XIII° e il XVII° secolo, erano cavalieri valenti e potevano essere utili alle battaglie dei re polacchi. Fu però con la Confederazione polacco-lituana che i tatari arrivarono fino alle trentamila unità. I capi furono persino insigniti dello status di szlachta (nobili) ottenendo una rappresentanza tra l’aristocrazia del Sejm (parlamento). Grazie a questi privilegi poterono preservare la loro cultura e la loro identità per secoli in una Europa che non conosceva ancora “scontri di civiltà né romantiche mitologie nazionali. Durante quello che è stato definito uno “scontro di civiltà” ante-litteram, vale a dire l’assedio di Vienna da parte degli ottomani nel 1689, i tatari di polonia (musulmani) combatterono contro le truppe del sultano: truppe che comprendevano anche tatari di Crimea.

Durante la prima guerra mondiale essi combatterono con le truppe polacche, alle quali si unirono lottando per l’indipendenza della Polonia. Fu nella Seconda guerra mondiale, nel rivolgimento di fronti, nelle persecuzioni razziali, nelle deportazioni che seguirono il conflitto, che i tatari di Polonia si ridussero enormemente di numero. Oggi se ne contano appena tremila. A Kruszyniany e Bohoniki si può osservare quanto resta della cultura tatara in Polonia e  al ristorante “Tatarska Jurta” è possibile immergersi nei sapori delle specialità culinarie locali, come pierekaczewnik, un tipo di pagnotta tonda e ripiena, e le altre prelibatezze tipiche per la cucina tatara, come trybuszok, kibiny, pieremiacz cebulnik. Dal censimento del 2002, l’ultimo di cui si hanno dati, il numero di persone che hanno indicato la propria nazionalità tatara sono appena cinquecento. Quello che resta dei tatari polacchi è poco più di una cartolina per turisti, ma andando oltre i corsi di cucina e le visite guidate si può assaporare ancora un po’ il sapore della vecchia Europa delle convivenze culturali, quella che la guerra ha quasi (ma non del tutto) cancellato.

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Tags: Bohoniki, Kruszyniany, legno, moschea, Podlasia, Polonia, tatari, zola matteo Categories: Minoranze, Polonia, Slider


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