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CLASSIFICA: 21 punti Gornik Zabrze; 20 Legia Varsavia, Slask Wroclaw, Jagiellonia; 19 Belchatow; 18 Wisla Cracovia; 17 Lech Poznan; 16 Lechia Danzica, Pogon Stettino; 15 Piast, Gornik Leczna; 14 Podbeskidzie; 11 Mks Cracovia; 8 Ruch Chorzow; 7 Korona Kielce; 4 Zawisza Bydgosz
La Polonia calcistica è in festa dopo la storica vittoria della nazionale contro i campioni del Mondo in carica, il ritorno al campionato polacco è ben meno entusiasmante (basti pensare che solo uno dei quattordici polacchi scesi in campo contro la Germania gioca in patria, Mila dello Slask). All’undicesima giornata l’Ekstraklasa, se non altro, è più equilibrata che mai: le prime cinque squadre in appena due punti, ben dodici squadre in soli sette punti. Accorciamento della classifica dovuto alla frenata dei battistrada di inizio campionato: il Gornik Zabrze è sempre primo ma perde due volte negli ultimi sei turni, il neopromosso Belchatow vince solo in due occasioni e anche i campioni in carica del Legia perdono due volte. In una situazione societaria delicata mister Warzycha (dalla fine della scorsa stagione nella doppia veste di direttore sportivo e allenatore, mansione per la quale è stato costretto a tornare “a scuola” per ottenere il patentino, in panchina ci va Dankowski) ha iniziato alla grande col Gornik ma ora sta pagando l’infortunio dell’ex Catania Augustyn (che così bene aveva iniziato la stagione, sostituito dall’arretramento del mediano Danch) e la mancanza dei lungodegenti mediani Iwan e Przybylski (al fianco dell’inossidabile 37enne capitano Sobolewski lo zimbabwiano Gwaze e lo slovacco Jez peccano in continuità), unica nota positiva il discreto rendimento del tridente Luczak-Madej-Zachara (sette gol in tre). Flessione prevedibile per il Belchatow sterile là davanti solo tre reti negli ultimi sei match, ma solido in difesa (due reti subite nei cinque turni prima del crollo nell’ultimo turno a Poznan, 5-0), meno quella del Legia Varsavia: troppo discontinua la squadra di Berg, capace di rifilare quattro reti allo Slask, vincere 3-0 sul campo del Wisla ma anche di perdere sugli espugnabili campi di Podbeskidzie e Piast; l’attacco funziona (il migliore del torneo, oltre solito Radovic ha iniziato a segnare con regolarità anche il portoghese Orlando Sà e ad incidere il trequartista 19enne slovacco Duda), molto meno la difesa (dieci reti subite negli ultimi cinque turni) dove i cross del terzino mancino Brzyski e i gol del centrale cipriota Dossa Junior non nascondono le ricorrenti amnesie della retroguardia, portiere Kuciak compreso.
Ne approfittano per avvicinarsi alla vetta, a sopresa, lo Slask Wroclaw (negli ultimi sei turni quattro vittorie e un solo ko, tralaltro un combattuto 4-3 a Varsavia) e lo Jagiellonia (anche poer i giallorossi quattro vittorie e una sola sconfitta, proprio contro lo Slask). In Breslavia si inizia a sognare dopo i dieci punti negli ultimi sei match, il 60enne Pawlowski ha trovato un buon equilibrio con una fase difesa ormai consolidata (ma non solidissima, no convincono appieno i due giovani mediani Danielewicz e Droppa) e una offensiva tutta legata alle invenzioni del leader Mila (strepitoso rendimento nell’ultimo mese, 3 gol e 4 assist, confermato anche in nazionale firmando lo storico 2-0 sulla Germania) a supporto del bomber Flavio Paixao tornato a segnare con regolarità, è ora a quota 5 gol. Lo Jagiellonia, dopo la sconfitta casalinga a Wroclaw, ha cambiato marcia: mister Probierz ha cambiato la fisionomia della sua squadra dando fiducia in porta al 17enne Dragowski (entrato proprio a Wroclaw dopo l’espulsione del collega Slowik ha giocato cinque match da titolare mostrando notevoli doti tecniche e subendo solo due reti), arretrando in mediana il trequartista Gajos e rimediando alla partenza del fantasista spagnolo Quintana (trascinatore nella scorsa stagione, ceduto ai sauditi dell’Al-Ahli Gedda) dando più spazio ai giovani Pawlowski (classe ’92), Frankowski (’95) e Mystkowsky (addirittura classe ’98, debutto strepitoso con due assist nella vittoria contro il Podbeskidzie) risultato quattro vittorie e un pari con dieci gol fatti (sette segnati dal bomber Piatkowski, capocannoniere del torneo) e due subiti, un capolavoro.
Il 17enne Dragowski, baby portiere dello Jagiellonia (facebook.com/Jagiellonia)
Zoppicano invece il Wisla (reduce da tre ko di fila che hanno fatto retrocedere i biancorossi al sesto posto) e il Lech (due sole vittorie negli ultimi sei turni, goleade in casa contro Belchatow e Zawisza). La squadra di Szmuda, dopo un cammino impeccabile (cinque vittorie e tre pari), è crollata negli ultimi tre turni coi relativi tre ko: effetto domino causato dalla prima sconfitta in casa col Legia (uno 0-3 tutt’altro che netto, a dir la verità, visto che il primo gol era in fuorigioco e gli altri due arrivano in pieno recupero) a cui segue il bruciante ko nel derby col Cracovia (che segna al 90° un gol-fantasma, non si capisce nemmeno al replay se la palla è entrata, doppia beffa per il Wisla) e un’altra sconfitta casalinga con lo Jagiellonia (ma due pali colpiti); insomma tanta sfortuna e quindi i biancorossi rimangono tra le contendenti al titolo. Il Lech Poznan sta ancora metabolizzando il divorzio da Rumak esonerato alla quarta giornata: in panchina si era seduto Chrobak che dopo tre match pareggiati su tre è stato sollevato dall’incarico ad interim lasciando il posto a Skorza (ex Wisla e Legia, tornato in patria dopo una stagione in Arabia) che dopo lo sfortunato esordio (sconfitta a Bialystok) ha ingranato con due goleade casalinghe (6-2 allo Zawisza e 5-0 al Belchatow, sugli scudi il finlandese Hamalainen e lo svizzero Jevtic, tre gol ciascuno) e un buon pari a Varsavia (Lech rimontato nel finale peraltro), i Ferrovieri si sono insomma rimessi sui binari giusti per risalire alle prime posizioni.
Nella seconda metà della (cortissima) classifica cinque squadre dall’andamento altalenante e dall’enigmatico potenziale: il Lechia Danzica (la sconfitta interna ha sancito il divorzio dal mister portoghese Machado già salvato più volte dalle giocate dell’esperto bosniaco Vranjes e del 21enne croato Colak, potrebbe tornare in panchina l’olandese Moniz che in estate aveva lasciato Danzica per il Monaco 1860 da cui è stato esonerato un mese fa), il Pogon Stettino (in ripresa con due vittorie negli ultimi tre match a rompere una striscia senza gioie di ben sei turni ma sempre squadra indecifrabile capace di perdere nettamente in casa col Wisla così come sul campo del Leczna ma anche di espugnare Danzica col solito bomber Robak a trascinare i suoi), il Piast (il tecnico spagnolo Garcia ha trovato “la quadra” ), il Gornik Leczna (sette punti negli ultimi sei turni, media sufficiente per una neopromossa) e il Podbeskidzie (come prevedibile dopo un sorprendente ora in caduta libera, un solo punto nelle ultime quattro uscite).
Nei bassifondi il Cracovia (la vittoria nel derby contro il Wisla potrebbe dare entusiasmo ma la qualità della rosa rimane mediocre), il Ruch Chorzow (senza vittorie da quasi due mesi, inevitabile l’esonero di Kocian, ufficiale l’arrivo, anzi il ritorno, dell’ex ct della nazionale Fornalik), il Korona Kielce (sempre faticoso il lavoro di Tarasiewicz che ha centrato almeno un paio di vittorie casalinghe di misura contro Podbeskidzie e Piast) e malinconicamente ultimo lo Zawisza (licenziato dopo soli tre punti in sette match il tecnico portoghese Paixao, è arrivato l’ex Lech Rumak in cerca di rilancio ma finora capace di racimolare un solo punto in quattro match subendo la bellezza di 14 reti).
TOP 11 DEL MESE - (3-2-3-2) Dragowski (Jagiellonia); Telichowski (Belchatow), Kaminski (Lech Poznan), Brzysky (Legia V.); Jevtic (Lech Poznan), Duda (Legia V.); Hamalainen (Lech Poznan), Colak (Lechia Danzica), Mila (Slask); Piatkowski (Jagiellonia), Zachara (Gornik Zabrze)
IL GOL DEL MESE – Un gol in rovesciata di un difensore. Settimo turno: Lechia Danzica-Ruch Chorzow; il 23enne centrale ospite Starzynski sblocca il risultato con una conclusione spettacolare su cross dalla destra di Kowalski.
[foto Gornik Zabrze da twitter.com/GornikZabrze]
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