I mondiali di pallavolo maschile sono iniziati ieri sera, sabato 30 agosto, col botto: 62000 spettatori (tutti polacchi), in questo “stadio\palazzetto” a Varsavia, in occasione di Polonia vs Serbia.
Quando seguivo di più la volley, odiavo la Serbia: Nikola Grbic era l’alzatore perfetto (il suo palleggio era un tocco leggero e delicato, una carezza); mentre un certo Ivan Miljković, col suo naso importante, non sbagliava un attacco.
Ora, però, qualcosa è cambiato.
La Polonia vince 3-0 (25-19, 25-18, 25-17) contro la Serbia, con una facilità impressionante: le battute float mettono in difficoltà la ricezione dei fratelli Kovacevic*, manco fossero dei missili lanciati da uno Zaytsev, o da un opposto qualsiasi, che vuole fare tanto, troppo, male alle braccia degli avversari.
Se la ricezione non funziona, il palleggiatore non può alzare al centrale (niente primo tempo) o allo schiacciatore di seconda linea (la pipe): il muro avversario legge tutto con facilità e passare diventa quasi impossibile.
La formazione serba non comunica in campo, si perde e non mostra un buon gioco di squadra: Podrascanin ci prova, ma c’è ben poco da fare se l’alzatore è in difficoltà a causa della ricezione inguardabile; Atanasijević, colui che dovrebbe tirare sassate agli avversari, non brilla; Kolakovic, l’allenatore, non sa cosa cambiare, dato che i suoi sbagliano pure la ricezione da battuta senza rincorsa.
Vedere la quinta\sesta squadra più forte del mondo sbagliare in questo modo, fa davvero impressione; per dire: anche mio padre si è meravigliato di questa Serbia addormentata, forse impaurita dai 62000 tifosi della Polonia.
La squadra di Stéphane Antiga (ex martello di Cuneo \ nazionale francese, ora allenatore della Polonia), invece, si mostra costante, copre abbastanza bene in difesa e le braccia dei suoi due centraloni non fanno passare gli attacchi degli avversari: tutto lo stadio sostiene la squadra di casa, del resto, in tv, si vedono solo magliette bianco-rosse.
Nonostante tutto, mi aspettavo una partita molto più emozionante e coinvolgente, ma siamo solo all’inizio dei mondiali, non si parla della nazionale di Mr. Berruto e la Serbia, in teoria, dovrebbe passare tranquillamente questa prima fase (girone con: Venezuela, Argentina, Camerun e Australia).
*, ovvero “groupiesmi”: Nikola Kovacevic con meno barba.
(Tra qualche ora gioca l’Italia contro l’Iran: il peggio del peggio lo leggerete prima su twitter, successivamente su questo blog).