Cos’è questa calca, cos’ è questo caos
Perché tutto questo groviglio di corpi
Dove diavolo ce ne corriamo così di fretta
Sembra di non riuscire a provare più sentimenti
Ridotti ad ingranaggi meccanici di un’imperfetta e perenne obliteratrice di uomini
Continuiamo il viaggio
restiamo in silenzio l’uno di fronte all’altro appiccicati
a millimetri di distanza,
promiscui contatti che in altri contesti verrebbero condannati come molestie sessuali
ma nella calca tutto è concesso
tutto in nome del peggiore dei morbi
portatore di apatia di insensibile abbrutimento, globale e moderna disumanizzazione
ma anche dal cemento più armato
in condizioni sociali e culturali estremamente avverse
riesco a cogliere i tuoi occhi
riesco a ritrovare qualcosa di mio, qualcosa di vero,
quello che davvero mi differenzia dal più elementare organismo monocellulare
qualcosa di squisitamente umano ed effimero
qualcosa di non quantificabile economicamente
l’intangibile ed evanescente stato di appagamento nel guardare qualcosa di bello
qualcosa che non debba per forza appartenermi
qualcosa di cui non sono il padrone
qualcosa che mi rende felice solo per il fatto di aver avuto la fortuna di aver visto
e poter anch’io essere cosciente di quale sia il senso della vita
per me risiede in quel guazzabuglio psicosomatico che ti sale
quando osservi qualcosa di infinitamente piacevole e bello.
Sei tu che rappresenti la mia edonistica ricerca di un piacere visivo
Paragonabile solo alle più sublimi creazioni della madre terra.
Tu sei il paesaggio che resterei a guardare sovrappensiero
La cascata in cui vorrei tuffarmi
La montagna che vorrei scalare
Il vento che mi accarezza i capelli bagnati
La pioggia da cui non me ne fregherebbe un cazzo di essere bagnato
La morte che non mi spaventerebbe.
di Francesco Briganti All rights reserved
Nota biografica dell’autore
Come mi vorresti?Come mi immagini? Potrai fare di me quello che vuoi…sono soltanto un esecutore, un adepto della scrittura, il fido servitore dei miei pensieri, il dattilografo delle mie idee, l’editore dei miei scritti. In ciò che scrivo sta la mia essenza, la mia vera unicità.
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