Ciliegie, due cose da dire: una tira l'altra e durano solo un mese o poco più.
Due buoni motivi per mangiarle.
E per mangiarli in modi diversi, non solo prese e staccate con un morso secco dal gambo.
Ma voi giocavate alle sfide con i gambi delle ciliegie, da piccoli?
Ognuno ne mangia una quantità, poi col proprio mucchietto, sceglie un gambo e lo impugna tra pollice e indice, alle due estremità, con le due mani.
Lo sfidante incrocia un suo gambo di ciliegia, ognuno tira a sé, uno dei due si spezza, il gioco continua. Un punto per chi rompe il gambo dell'avversario, il gambo si cambia quando si spezza. Alla fine si contano i punti...
Potete farlo anche con questa ricetta medio-orientale, buonissima e semplice (sennonché dovete snocciolare le ciliegie).
Nella tradizione italiana l'uso della frutta mescolata alla carne e ai piatti salati viene tutta da Oriente e dal bacino mediterraneo. A casa delle mie zie si faceva il pollo con le prugne (secche) o i famosi e triestini, gnocchi con le prugne che tra un mesetto vi insegnerò... poi l'uvetta e i pinoli nel saor e in molte ricette siciliane e del nostro sud. Arabi sulle coste e influenze dell'Est nella cultura mitteleuropea... È un sapore che amo e che cerco, spesso invano, nelle tajne marocchine o tunisine, sempre edulcorate nei ristoranti aperti in Italia.
x4 persone (anche 5)
POLPETTE ALLE CILIEGIE
ingredienti:
8 hg di ciliegie (anche un po' meno...)
1 cucchiaino di zucchero
1 limone
(volendo un poco di concentrato di pomodoro)
1 kg di carne (anche 8 hg) macinata fine, piuttosto magra. Manzo, se trovaste montone...
2 cucchiai di aromi: cannella, noci moscate, chiodi di garofano, spezie miste (coriandolo, curry, cumino...)
1 bel pizzico di sale
un cucchiaio di olio
Come vedete si tratta di una ricetta delicatissima, sia negli ingredienti che nella preparazione. Andrebbe mangiata con pane arabo, io la amo accompagnata dal riso bianco (magari basmati).
PREPARAZIONE
Snocciolate tutte le ciliegie, con l'apposito snocciolatore (che serve pure per le olive) o con un coltellino affilato, tagliandole a metà.
Ne bastano 8 hg, anche meno, ma a me piace che il sugo sia abbondante.
Mettetele in una pentola (meglio antiaderente o di coccio), con un cucchiaino di zucchero e il succo di mezzo limone (o più, regolatevi sul vostro gusto e sulle ciliegie). Aggiungete mezzo bicchiere d'acqua, coprite e portate a bollore, finché saranno cotte, quasi una marmellata non troppo dolce! Se preferite un gusto meno fruttato, aggiungete un po' di concentrato di pomodoro (io non lo uso, perché amo l'aroma delle ciliegie).
Nel frattempo impastate a lungo con le mani (a lungo, sì ho detto a lungo, fino a trasformare l'impasto in una crema) la carne trita, che avrete fatto passare nel tritacarne 3 volte, cui avrete unito il sale e le spezie.
A lungo.
Poi fatene delle polpettine piccole come una noce e mettetele a rosolare in una padella appena unta d'olio, in modo che diventino brune da tutte le parti (coprite così che buttino un poco d'acqua), ma veramente meno di 5 minuti.
Quando il sugo sarà ben cotto e condensato gettatevi dentro le polpettine col loro liquidino e lasciar cuocere ancora pochi minuti, in modo che i sapori si fondano.
Servire calde, da mettere il sugo e le polpette su mezzo pane arabo e mangiare così, a tartina, questa è la regola, io invece le mangio o con pane o accompagnate dal riso.
Gli amici, a meno che non odino l'agrodolce e affini, troveranno meraviglioso questo piatto, che ha la felicità di essere mangiato raramente, solo quando ci sono le ciliegie...
in realtà si potrebbero usare anche le ciliegie secche, rare da noi ma vendute in medio-oriente, ma perché perdere l'attesa che dura 11 mesi e ce le rende più preziose? Dovremmo mangiare di più i prodotti di stagione, non solo per questioni economiche e salutari, ma per avere dei cicli vitali anche nel gusto, e per gustare di più i piatti "rari" che non sono solo il caviale, ma anche fave o cachi...
Magazine Cucina
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