Regia: Gil Kenan
Origine: USA, Canada
Anno: 2015
Durata: 93'
La trama (con parole mie): i Bowen, messi in ginocchio dalla crisi economica negli States, sono costretti a vendere la loro vecchia casa per trasferirsi nell'unica decente che possono permettersi considerato lo stato delle cose.Nessuno pare particolarmente contento della situazione, ma facendo fronte comune la famiglia decide di fare buon viso a cattivo gioco: peccato che il nuovo focolare domestico si trovi esattamente nello spazio che, ai tempi dei nativi americani, occupava un cimitero che i costruttori del complesso residenziale non si sono degnati neppure di spostare, se non apparentemente.Gli spiriti dei corpi ancora seppelliti sotto la casa, dunque, finiscono per tornare a chiedere l'attenzione che pensano di meritare, sfruttando la capacità di interagire con i dispositivi elettronici e la particolare percezione di Madison, la più piccola dei Bowen.Rivoltisi ad un team di esperti dell'occulto, questi ultimi dovranno fare fronte comune per cercare di vincere il Male che alberga tra le loro mura.
I remake, che si parli di horror o di qualsiasi altro genere cinematografico, sono operazioni clamorosamente rischiose, in grado di mettere in difficoltà regista, attori ed autori quanto più il titolo che finisce per ispirarli mostra un valore riconosciuto da pubblico e critica.
Nel corso degli anni, l'idea di riproporre cult legati agli anni settanta ed ottanta è diventata una moda che pare più il simbolo della mancanza di idee attuale, che non il segno della volontà di omaggiare decenni storici per la settima arte, ed i risultati sono stati quasi sempre fallimentari: non è da meno, in questo senso, il Poltergeist firmato da Gil Kenan, che tolta la riflessione interessante legata alla crisi economica che colpì gli States ancor prima che cominciassimo a sentirne gli effetti da queste parti - e che, comunque, ormai comincia ad essere parecchio abusata - non lascia praticamente nulla allo spettatore se non un'ora e mezza di intrattenimento svogliato buono giusto per una serata di stanca nel cuore della fornace di questo inizio luglio rovente.
Le peripezie della famiglia Bowen, infatti, oltre a presentare i clichè più scontati del genere, faticano non dico a spaventare - sarebbe troppo-, quanto a proporre qualcosa che possa se non altro tenere svegli ed imprimersi nella memoria dell'audience, e vivono i loro momenti migliori nei passaggi più derivativi rispetto alla pellicola originale, firmata da Tob Hooper ormai trentatre anni or sono.
Pochi giorni fa, scrivendo di quella meraviglia che è La storia della principessa splendente, facevo un riferimento ai titoli a proposito dei quali scrivere è una vera e propria tortura, perchè la traccia del loro passaggio nella nostra vita ed esperienza è così labile da rendere clamorosamente difficoltoso intrattenersi ed intrattenere andando oltre una manciata di parole senza apparire snob o pretenziosi: Poltergeist, allo stato e nella versione attuali, entra a pieno titolo nel novero di film che mi fanno maledire il giorno in cui decisi di aprire il blog e recensire ogni film che avrei visto, serie tv passata su questi schermi, romanzo o fumetto portati a termine grazie a post che, più o meno, avrebbero avuto le dimensioni di un articolo e non di un telegramma.
Personalmente, mi dispiace molto per Sam Rockwell, un attore di grande talento in questa sede sprecato come forse mai nella sua carriera, mentre al contrario sono lieto - nonostante il charachter caricaturale e la coda al finale pessima - di ritrovare Jared Harris, caratterista che mi ricorda la splendida esperienza di Fringe: ma, come già sottolineato a proposito dei riferimenti ai problemi economici della famiglia Bowen, è tutto troppo poco perchè si possa considerare non dico di trovare spunti per trovare il bello di questa operazione, ma anche soltanto il brutto.
Perchè in situazioni come questa, purtroppo, di norma non si ha neppure la divertita occasione di massacrare senza pietà un prodotto che, di fatto, non è neppure abbastanza per essere sbeffeggiato: ora, non ho alcuna intenzione di fare il radical a tutti i costi, ma è in occasioni come questa che vorrei tornare all'epoca dei Tommyknockers ed avere la possibilità di scrivere mentre dormo non solo romanzi, ma anche fior di recensioni in grado di far fronte anche a film inutili come questo nuovo Poltergeist, che con la gemma di genere firmata da Tob Hooper non ha davvero nulla a che spartire.
Consiglio, dunque, a chiunque non avesse mai visto l'originale, di lasciar perdere il duemilaquindici e tornare indietro nel tempo, per godersi questo confronto con "l'altrove" al meglio delle sue potenzialità.
MrFord
"I never dreamed that I'd spend my days
staring at some tube emitting cathode rays
I need my TV."Blink 182 - "TV" -