Nelle ore di un fine settimana home-made tutto sembra lento e inverosimile.
Scende calda, dolce, una bevanda che indora il pomeriggio, e lenisce fatica e sonno, come un raggio di sole dopo il temporale.
Il piacere delle piccole cose mi fa ritrovare la pazienza che più non ho, e mi fa sentire un pò bambina, mentre gioco in cucina, ai fornelli.
Il mio pomeriggio si tinge d'oro e avorio: inseguendo la poesia di questo racconto, al quale sono tornata parecchie volte col desiderio di cimentarmi.
C'è un modo di conservare la preziosità delle arance anche in prossimità del caldo, e portare profumi speciali in un'altra stagione.
E nel sorriso di un procedimento semplice, la casa si inonda di odori incantati, e io conservo il mio oro in un piccolo scrigno.
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Devo ancora un ringraziamento a mammagiovane e alla sua domanda nei commenti, che mi consente di specificare una differenza tra forno statico e ventilato:
per le scorzette vanno bene entrambi, tenendo presente però la differenza tra i due.
Il forno ventilato rende migliori le preparazioni che devono "dorare" in fretta, quindi tutto ciò che dev'essere croccante fuori e morbido dentro.
Nel caso di questa ricetta la conduzione forzata del calore fatta dalla ventola asciuga prima le arance. Basta allungare un pò i tempi, e con il forno statico si ottiene lo stesso risultato.
Il forno statico è perfetto per gli impasti lievitati, che devono cuocere lentamente e asciugarsi bene all'interno.
Nel passaggio tra statico e ventilato, in un impasto lievitato, il ventilato richiede una temperatura leggermente più bassa per un tempo pari di cottura.Procedimento:
pelare a vivo un numero a piacere di arance non trattate, avendo cura di non prelevare la parte bianca, troppo amara.
Tagliarle a pezzi e disporle in una placca da forno.
Io ho infornato a 100°, forno ventilato, per 2 ore e mezza.
Una volta uscite dal forno passarle al mixer per un minuto alla massima velocità.
Riporre il tutto in un barattolo ermetico
La polvere (che si è diffusa anche nell'aria tutto intorno) che è rimasta nel robot da cucina è stata rigorosamente recuperata per non sprecarla: letteralmente "lavando" gli utensili col latte, che ne ha così raccolto il resti, a cui ho poi aggiunto un cucchiaio di farina e 4 cucchiaini colmi di zucchero per fare una crema profumatissima con la quale ho servito la torta.
La polvere d'arancia è molto intensa, pizzica, è un pò amara. Si utilizza in piccole dosi e si conserva a lungo. Un cucchiaino raso è sufficiente per un dolce, ma può essere utilizzata anche per insaporire il pesce o gli arrosti. Se vi vengono in mente idee originali, scrivetemi.