Polvere ritorneremo ...

Creato il 05 agosto 2013 da Massimocapodanno
VII° spettacolo nel calendario della X/ma  edizione del Positano Teatro Festival  - Premio Annibale Ruccello 2013.   Direttore Artistico Gerardo D'Andrea.
Un opera di Claudio Buono con Antonella Morea, Massimo Andrei, Viviana Cangiano e Raffaele Imparato.  Regia di Roberto Nicorelli.
Le foto sono di Vito Fusco
    "Ludovica e Dalia sono ciò che resta del gruppo delle Shangri-La. L’anello di congiunzione tra le due, Viridiana, sorella della prima e madre dell’altra, le ha lasciate a seguito di una morte preceduta da una diagnosi che ha rovinato la sorpresa. Fin qui tutto normale, fino al giorno della lettura del testamento in cui, come nella più classica delle commedie, le due, al fine di avere l’ambita eredità della leader e tesoriera del gruppo, apprendono di dover raggiungere un ultimo obiettivo insieme. Salire al primo posto in classifica con una nuova canzone. Meta per loro, che del trio erano le artiste parassite, sinonimo di rassegnazione ad una vita di stenti e miserie. Solo un famoso autore del mistero può risolvere questo inconveniente ed è a lui che si rivolgerà ciò che resta delle Shangri-La.


“Polvere ritorneremo” è una operazione teatrale che non richiede una classificazione stilistica precisa, mira alla frenetica libertà di espressione di una drammaturgia che spazia dall’humor nero alla prosa classica, passando per qualche canzonetta che ambisce a diventare prima in classifica pop.


Credo sia imprescindibile, nella ottica ambiziosa di un Rinascimento teatrale, affidare la scena alla parola e all’attore. Questa idea, all’apparenza scontata, deve essere necessaria, soprattutto quando siamo di fronte alla nuova drammaturgia, quella classica, dove ha ancora un senso basilare la virgola. Che omessa nella recitazione può stravolgere la direzione di una intera commedia. È cosi che ho visto e ho cercato di far vedere questa opera. Nel pieno rispetto della parola, che quando è interpretata bene riempie l’anima, nel teatro come nella vita."

                 
Roberto Nicorelli

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