In Cremona 13 gennaio ’13
A differenza dell’amministrazione comunale, le polveri sottili non nicchiano. Apprendiamo dalla stampa – ma è sufficiente consultare il sito del Comune, che offre in merito aggiornamenti quotidiani – che l’ondata di inquinamento che grava su Cremona non si ferma. Anzi, dopo la pausa natalizia, è ripresa più di prima.
Leggo che per due giorni ci sono state le punte massime di 86 e 80 microgrammi di pm10 contro la soglia massima consentita di 50. Da dieci giorni oltre i limiti. Non è possibile andare avanti in questo modo. Ben venga l’appello del sindaco e dell’assessore Bordi per sensibilizzare rispetto al fenomeno e invitare la cittadinanza a comportamenti più responsabili. Ma solo con gli appelli non si va da nessuna parte. Occorrono azioni concrete, non appelli. L’amministrazione, nelle situazioni acute di inquinamento atmosferico che comporta gravi rischi per la salute pubblica, non ha posto in essere misure in grado di ridurre i livelli di inquinamento da polveri sottili.
La pedonalizzazzione del centro, un trasporto pubblico efficace, un programma di blocco del traffico, se necessario, (soluzione respinta dall’assessore Bordi).
Ecco ciò che si potrebbe fare, al di là degli appelli. Insomma, ripensare la città in senso ecologico, che sia più sostenibile sul piano ambientale.
Può essere scomodo, quando si è al governo, prendere decisioni che politicamente potrebbero far perdere consensi. Ma l’alternativa qual è?
Non c’è, se non vogliamo far ammalare i nostri cittadini.
Daniele Bonali
Consigliere comunale
Partito Democratico