Infatti, la passata Pomì L+, è stata oggetto di uno studio per definire la Carbon Footprint dell’intero ciclo di vita del prodotto; si è trattato di un progetto, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che aveva l’obiettivo di calcolare il quantitativo di CO2 emesso per la produzione di Pomì L+ analizzando tutte le fasi, dalla produzione del seme di pomodoro fino al consumo del prodotto e smaltimento dell’imballo.
Così, è stato portato un esempio concreto che ha dimostrato la crescente attenzione di Pomì nei confrontil’ambiente oltre al costante rispetto dei più alti standard qualitativi che impongono alle aziende leader d’Europa di mantenere gli impegni presi alla firma del protocollo di Kyoto.
Inoltre, Pomì ha partecipato concretamente ad un qualificante progetto di cooperazione internazionale promuovendo l’efficienza energetica per le comunità rurali del Siaya County: Cookstove for Kenya.
E’ stato realizzato un intervento che consisteva nella predisposizione ed l’installazione di stufe per la cottura di cibi all’interno delle abitazioni della popolazione rurale keniana coinvolta.
Le stufe del progetto Cookstove consentono di ridurre del 48% la biomassa utilizzata per la cottura dei cibi, diminuendo così le emissioni di CO2 nell’atmosfera con un miglioramento della qualità dell’aria e una riduzione delle malattie annesse.
Infatti, oltre a garantire benefici ambientali, l’iniziativa ha ottenuto un effetto positivo anche socialmente, in quanto, mediante l’utilizzo delle stufe si è riscontrata una sostanziale riduzione dei gravosi carichi di lavoro sopportati da donne e bambini.