Ieri abbiamo fatto ponte, un evento per noi che di solito i ponti li evitiamo come la peste avendo sempre qualche lavoretto da recuperare...Siamo stati a Torino e siamo rimasti piacevolmente stupiti da una mostra secondaria a Palazzo Reale: "Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito", c'è fino al 25 novembre (è gratuita) e ne vale davvero la pena!
La mostra racconta il lavoro di progettazione scenica svolto da Arnaldo Pomodoro nell’arco di un cinquantennio: dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica, attraverso sculture, modellini, bozzetti, disegni, ma anche costumi e oggetti di scena. Si va dalla Caterina di Heilbronn di Kleist, sul Lago di Zurigo nel 1972 con la regia di Luca Ronconi, alla trilogia dell’Orestea di Emilio Isgrò da Eschilo sui ruderi di Gibellina messa in scena tra il 1983 e il 1985, fino al dittico Cavalleria rusticana di Mascagni e Šárka di Janáček al Teatro La Fenice di Venezia nel 2009, con la regia di Ermanno Olmi. Completa la mostra l’esposizione negli spazi esterni di alcune sculture monumentali inizialmente pensate per importanti spettacoli: le quattro Forme del mito per il ciclo dell’Orestea, il Grande Portale per Oedipus Rex e l’Obelisco per La passione di Cleopatra.
Il teatro è, per Arnaldo Pomodoro, il luogo della ricerca per eccellenza: “l’esperienza teatrale mi ha aperto nuovi orizzonti e mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per le sculture di grandi dimensioni, perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi sembra di poter materializzare la visionarietà”. Le opere scenografiche di Arnaldo Pomodoro possiedono una propria autonomia linguistica, resistono nel tempo e soprattutto hanno fatto intravedere all’artista nuovi sviluppi espressivi e nuovi contesti. Come lui stesso scrive: “l’esperienza teatrale che abbraccio con entusiasmo mi ha anche posto in una nuova prospettiva in relazione agli architetti con i quali lavoro e per l’environment della vita urbana”.
... a presto ...