Insomma, Pompei va di moda ovunque tranne che in Italia!
Quando impareremo a voler più bene al nostro Paese? A esaltarne i lati migliori? Le grandi opere, gli artisti... Siamo noi per primi a buttare fango su tutto ciò che italiano. Questo autolesionismo è assurdo!
Il film "Pompei" è il classico film catastrofico. Vagamente romantico alla Titanic, infatti abbiamo la ricca Cassia, corteggiata dall'arrogante e prepotente senatore romano Corvo, che si invaghisce del povero Milo. Non manca qualche richiamo a "Il gladiatore", con tutti i mestieri al mondo il protagonista del film, Milo, diventa schiavo in tenera età e istruito per diventare un forte gladiatore. Inoltre Milo è "L'uomo che sussurrava ai cavalli", ha questo dono.
Il primo tempo introduce i personaggi, è un po' lento, le dinamiche poco credibili.
Il secondo tempo è a tutta azione! Tra combattimenti, l'eruzione del vulcano, la gente in fuga, uno tsunami, e ancora lotte, corse... lo spettatore non rischia di certo di addormentarsi!
Darei un sei e mezzo al regista Paul W. S. Anderson, i film d'azione non sono mai facili da girare, peggio è se bisogna stare attenti al periodo storico. Grazie agli effetti speciali l'arena e la città di Pompei sono state ricostruite fedelmente, e distrutte con altrettanta accuratezza. Eppure manca qualcosa. Oltre a una sceneggiatura che brucia le tappe e non smuove i sentimenti, forse sono mancate facce davvero convincenti nel cast. Potrei promuovere i due innamorati Emily Browning e Kit Harington, ma l'antagonista Kiefer Sutherland tutto poteva sembrare tranne un senatore romano!