La Commissione europea ha infatti stanziato oltre 40 milioni di euro di aiuti per risanare gli scavi archeologici, danneggiati dalle inondazioni del 2011 e da diversi furti da parte della criminalità organizzata.
Alla cerimonia inaugurale svoltasi il 6 febbraio hanno preso parte il Commissario Ue per le Politiche regionali, Johannes Hahn, i ministri dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, della Cultura, Lorenzo Ornaghi, e della Coesione territoriale, Fabrizio Barca.
La prima tranche dei lavori riguarderà cinque Domus, partendo dalla Casa dei Dioscuri e dalla Casa delle Pareti Rosse, per un investimento da sei milioni.
Sono previsti interventi significativi per la messa in sicurezza degli opere di protezione e di prevenzione del rischio idrogeologico, opere di consolidamento statico, oltre che di restauro e di valorizzazione delle rovine, che interesseranno sia le strutture murarie portanti che le superfici delle pareti affrescate e la formazione del personale addetto alle visite di sorveglianza.
Annunciando l’iniziativa della Commissione, il portavoce dell’esecutivo comunitario Olivier Bailly ha spiegato che l’obiettivo è anche di aumentare il numero di turisti che oggi visitano Pompei, portando il totale annuo da 2,3 milioni ad almeno 2,6 milioni entro il 2017, con positive ricadute economiche per tutta la regione.
A una svolta intanto l’inchiesta giudiziaria della procura di Torre Annunziata sulla gestione di Marcello Fiori, commissario straordinario per la Protezione Civile che ha gestito lo stato di emergenza degli scavi di Pompei dall’agosto 2008 al luglio 2010 e ora indagato per abuso d’ufficio continuato.
Dal 5 febbraio è agli arresti domiciliari Annamaria Caccavo, titolare della ditta di restauri Caccavo Srl alla quale il commissario ha affidato lavori per 8milioni negli scavi e in particolare per il Teatro Grande. In sostanza, la Procura contesta alla Caccavo, responsabile della ditta, di aver ricostruito ex novo, tra le polemiche, il Teatro di Pompei , di aver gonfiato i prezzi rispetto alla qualità dei materiali usati e al commissario Fiori di averle affidato lavori per i quali la società non aveva i requisiti. Frode e truffa anche per il direttore dei lavori Luigi D’Amore.
Eleonora Gargantini