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Pontedera (PI), 11 marzo: DUE NOTTURNI DI TEATRO VALDOCA

Creato il 03 marzo 2011 da Retroguardia

Pontedera (PI), 11 marzo: DUE NOTTURNI DI TEATRO VALDOCAvenerdì 11 marzo, ore 21
Teatro Era

Parco Jerzy Grotowski Via indipendenza – Pontedera (PI)

T   E   A   T   R   O   V   A   L   D   O   C   A

NEL SILENZIO DEI FIORI

e

NOTTE TRASFIGURATA

regia, luci e scene Cesare Ronconi

versi Mariangela Gualtieri

con Mariangela Gualtieri e Danio Manfredini

e la partecipazione di Giacomo Garaffoni

voce registrata Leonardo Delogu

abiti Sofia Vannini e Patrizia Izzo

fonica e ricerca del suono Luca Fusconi

macchinista Stefano Cortesi

organizzazione Elisa De Carli e Morena Cecchetti

consulenza amministrativa Cronopios

produzione Teatro Valdoca in collaborazione con Teatro A. Bonci di Cesena

con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna,

Provincia di Forlì-Cesena e Comune di Cesena

Il Teatro Valdoca presenta due notturni brevi e intensi: Nel silenzio dei fiori, che vede in scena Mariangela Gualtieri e Notte trasfigurata, con al centro Danio Manfredini.

La serata costituisce un evento che pone il poeta che ha scritto accanto all’interprete, (il più alto interprete, nel caso di Manfredini), in una sequenza in crescendo, in cui l’intensità di ciascuno tocca nello spettatore corde diverse. Entrambi i notturni suggeriscono un tempo di oscurità generante. Non il buio sterile e terrifico dell’inferno dantesco, piuttosto un buio invocato, dove ci si mette in attesa: qualcosa che vuol venire alla luce è nutrito e protetto, fino al suo trasfigurare dal non essere all’essere.

Con Nel silenzio dei fiori è la stessa Gualtieri a portare in scena versi inediti, concertati per il teatro: “se l’oratore prende la parola, il poeta viene parlato da essa”, suscitando in questo modo la particolare emozione di un ascolto vicino alla rivelazione. In questo caso ciò si deve anche all’ambientazione di Cesare Ronconi che ha creato per questa pièce un interno sospeso fra raccoglimento e tracce di quelle potenze arcaiche che la notte porta con sé.

Il poeta abita un piccolo spazio al centro di un grande buio, assistito da una giovane, silente figura maschile. I versi cantano il mondo, la bellezza della natura, del cielo, coi suoi bastioni di nuvole, e della terra, fino appunto al silenzio dei fiori o a quello degli animali. Questo silenzio che è anch’esso natura, viene rotto a tratti da una voce fuori campo. É un canto d’amore e di pena: stiamo andando troppo lontano da ciò che ci tiene in vita.

In Notte trasfigurata, con Danio Manfredini il tema si addentra nell’umano e indaga fra i suoi nodi. L’interno notturno si dilata. Il corpo dell’attore si fa vibrante e sensuale,  tanto da fare accadere nel presente della scena le parole, e dotarle della fragranza di ciò che viene detto per la prima volta. Una figura ammantata incede in un panorama sonoro contemporaneo, quasi re della polvere, o profeta allo stremo, entra ed esce da questo rito pagano scagliando parole di smarrimento e di pietà, benedicendo e imprecando. La Notte trasfigurata riverbera della forza arcaica del teatro.

Guardando Danio Manfredini sulla scena, si capisce quanto la sua arte abbia a che fare con la comprensione e la compassione dei vari tipi umani. Ed anche quanto grande sia l’arte dell’attore, ogni volta che la maestria

è messa al servizio di una spoliazione, di un denudamento, di un grande dono di sé. Allora anche chi guarda viene messo a nudo.

Di Manfredini, Ronconi dice: “Lavorare con Danio Manfredini è  come stare sempre affacciati su un precipizio, senza appigli e strutture di compensazione. Ho pensato di lavorare allora sulla trasfigurazione, su ciò che modifica le caratteristiche di un essere e lo toglie dalla narrazione. Appare in quel momento qualcosa di definitivo, talmente unico da spaventare.” I versi di Mariangela Gualtieri trovano in questo attore la loro più piena intensità.

Cesare Ronconi dirige i due interpreti con mano delicata, sobria e precisa. Con essi sta lavorando già da qualche tempo ad uno dei suoi grandi affreschi teatrali: un’opera sulla figura di Caino, che debutterà in prima assoluta alle Fonderie Limone di Torino per il Teatro Stabile il 13 gennaio 2011.

Teatro Valdoca

Il Teatro Valdoca nasce nel 1983 a Cesena, dal sodalizio fra il regista Cesare Ronconi e la drammaturga Mariangela Gualtieri. Cresciuta con l’attenzione rivolta agli artisti più innovativi di quegli anni, la Valdoca, con i due spettacoli Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell’amore (1984), è presente fin da principio sulla scena europea con una cifra stilistica e poetica molto netta.

Dai primi anni Novanta la Compagnia si dedica anche al lavoro pedagogico dando vita ad una Scuola di Poesia che coinvolge i maggiori poeti italiani, si apre poi all’incontro con numerosi giovani allievi attori, attraverso una vera e propria Scuola Nomade, esperienza che prosegue attraverso due Corsi Europei di Alta Formazione nel 2002 e nel 2003. Il Teatro Valdoca persegue con rigore e raffinatezza una ricerca a ridosso della parola poetica e del lavoro dell’attore, creando spettacoli corali, ma anche lavori concentrati su pochi interpreti, in una visione che fonde pittura, musica, danza, poesia e atletismo dell’attore.

Fra le opere della Valdoca vanno ricordate: Antenata (1992), Fuoco Centrale (1995), Nei leoni e nei lupi (1997), Parsifal (1999) e la trilogia  Paesaggio con fratello rotto (2004/2005), a ragione considerata il vertice di questo percorso. Attualmente il Teatro Valdoca sta lavorando a una nuova produzione, Caino, che debutterà il 13 gennaio 2011 alle Fonderie Limone di Torino.

Mariangela Gualtieri

Nasce a Cesena, in Romagna. Si laurea in architettura allo IUAV di Venezia. Nel 1983 fonda, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio cura la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.

Fra i testi pubblicati: Antenata (ed. Crocetti, Milano 1992), Sue Dimore (Palazzo dell’Esposizioni di Roma, Roma 1996), Nei Leoni e nei Lupi (I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta 1996), Parsifal (Teatro Valdoca, Cesena 2000), Chioma (Teatro Valdoca, Cesena 2000), Fuoco Centrale, (Giulio Einaudi ed. Torino 2003), Donna che non impara (Galleria Emilio Mazzoli, Modena 2003), Senza polvere senza peso (Giulio Einaudi ed. Torino 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie, (L’arboreto Editore, Mondaino 2006), Paesaggio con fratello rotto (libro e DVD, Luca Sossella Editore, Roma 2007), Bestia di gioia, nuova raccolta di versi per la Collana Bianca di Einaudi. All’inizio del 2011 sarà pubblicato Caino, nella collana teatrale dello stesso editore.

Danio Manfredini.

Il percorso di formazione di autore-attore di Danio Manfredini risale agli anni ’70. La sua strada è caratterizzata dal rigore nella ricerca teatrale, una ricerca condotta fuori da ogni percorso codificato, apparentemente anarchica, ma basata su una ferrea disciplina etica ed espressiva.

E’ una delle figure  più belle e sensibili del teatro contemporaneo. Attore, drammaturgo e regista, ha scritto e interpretato molte opere teatrali, seguite da un pubblico appassionato e devoto, e apprezzate dalla migliore critica. Va ricordata anche la sua incessante, preziosa attività pedagogica,  per la formazione di attori e danzatori. I suoi più recenti lavori sono: Miracolo della rosa, Al presente, Le crocifissioni, Cinema Cielo, Il sacro segno dei mostri. Di ognuno è interprete, autore, drammaturgo e regista. Per il Teatro Valdoca ha interpretato un memorabile Parsifal, nel 1999, con versi della Gualtieri e regia di Ronconi, e si prepara già da tempo per il Caino del Teatro Valdoca che debutterà a gennaio 2011.

Teatro Valdoca Via Aldini 2647521 Cesena (FC)  Tel.Fax 0547 24968 cel. 334 6945465

Elisa De Carli [email protected]www.teatrovaldoca.org


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