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Ponti di svista

Da Naimablu


Ponti di svista 

Hopper, Les Pont des Arts



Un ponte, il ponte, quel ponte. Punto. No, aspetta, non mettere un punto. No, non adesso. Perché? Qui siamo sul ponte, punto. Non ci sono "perché", non c'è nemmeno l'accento. Nel modo giusto: così o niente! Così, con l'accento e con un punto e virgola. La virgola scende giù e segna la neve. No, non c'è la neve, c'è un fiume che scorre e rincorre pensieri tuffati nel dimenticatoio. Buio. Il buio è nero e nel nero non c'è nessun colore. Tutti i colori sono in fondo al bianco che nevica pensieri. Dove sono i pensieri? In fondo al bianco. In fondo c’è un fiume che scorre sotto al ponte. Un ponte qualsiasi? No, quel ponte. Glu, glu, glu...dice l'acqua! Silenzio, non parlare, smettila di rivelare. Smettila, smettila, non voglio ascoltare, voglio solo guardare. Come scorre, come corre, com'è azzurra.E il bianco? Dov'è il bianco? Non fartelo scappare, non senza cercare di fermarlo. Lì ci sono i colori. Non questo o quel colore, non solo il rosso o il viola, i colori, tutti i colori. Non uno di meno o di più, che, poi, sarebbe lo stesso. E adesso? Brrr...brrr...brrr...tra i puntini sospensivi nevicano tutti quei pensieri che non hanno voce. Schhhhh...* ** ** * * fiocchi di neve e un tuffo nel bianco. Dal ponte. Punto e a capo.

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