Magazine Arte
POPism - L'arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network
Creato il 21 giugno 2012 da Roberto MilaniPOPism - L'arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network
a cura di Luca Beatrice
La 63° edizione del Premio Michetti, curata da Luca Beatrice, aprirà il 21 luglio 2012 a Francavilla al Mare (CH). In mostra le opere di alcuni interpreti della Pop Art italiana insieme a giovani artisti che per il loro linguaggio, i temi che affrontano e le loro scelte poetiche offrono una interessante visione della sua evoluzione dopo oltre cinquant’anni dalla nascita.
Unica corrente artistica, insieme al Surrealismo, a essere ancora viva e in continua trasformazione, la Pop Art non ha mai smesso di essere sfruttata e apprezzata da artisti e pubblico.
In un mondo dove spesso l’arte contemporanea assume contorni intellettualistici e viene associata a un atteggiamento elitario, i colori vivaci, i temi popolari e la riconoscibilità degli oggetti rappresentati offrono a chi realizza le opere, e a chi le guarda, la possibilità di godere dell’arte come di una forma di intrattenimento.
La Pop Art colora con tinte forti la realtà per raccontarla divertendo: questo fa l’arte contemporanea quando non si prende troppo sul serio.
La Pop quindi non è semplicemente arte ma un modo di vedere e descrivere la realtà, anche di viverla. Specchio della società consumistica e del tempo in cui viene realizzata, resta la stessa cambiando in continuazione, e, forse, è proprio questa la ragione del suo successo. Così oggi le icone rappresentate, gli oggetti che ne diventano protagonisti, non sono più Marilyn Monroe o la zuppa Campbell ma Kate Moss e l’Iphone. Sempre comunque “oggetti” di consumo elevati a protagonisti di dipinti o sculture, soggetti sempre riconoscibili in modo che tutti abbiano i mezzi per identificare quello che vedono e, se vogliono, per giudicarlo nel bene o nel male con disincantata ironia.
La Pop Art “storica” nasce in Inghilterra a metà degli anni cinquanta dall'incontro tra arte e cultura dei mass-media. Il suo scopo è quello di documentare senza alcuna finalità dissacratoria o di denuncia la cultura popolare americana (da qui il nome, nel quale pop è il diminutivo di “popolare”), trasformando in icone le immagini più note o simboliche tra quelle proposte dai mass-media.
Da sempre i mezzi di comunicazione (televisione, pubblicità, giornali) sono stati, infatti, fondamentali nella diffusione della cultura occidentale, sia nei suoi aspetti positivi legati al benessere che in quelli più ambigui, come l’eccesso di consumismo.
Oggi ai media tradizionali si sono aggiunti, ottenendo una popolarità sempre crescente tanto da metterli in ombra, il web e in particolare i social network che ne riprendono le finalità di comunicazione diffondendo informazioni, volti, musica, film. La loro profonda innovazione sta però soprattutto nel rendere protagonista quello che prima era il destinatario finale, e impotente, del messaggio.
Grazie a queste nuove realtà, facebook, twitter, pinterest, g+, youtube, vimeo… siamo tutti “popolari”, siamo tutti online, siamo tutti protagonisti, giochiamo a fare gli artisti.
E i veri artisti che dicono? Come si rapportano con questa realtà? Ha ancora senso rappresentarla in modo fine a se stesso?
Artisti in mostra
Ugo Nespolo, Marco Lodola, Salvo, Piero Gilardi, Valerio Adami, Mark Kostabi, Ali Hassoun, Gabriele Arruzzo, Nicola Maria Martino, Massimo Kaufmann, Nicola Bolla, Laurina Paperina, Fausto Gilberti, Giuseppe Veneziano, Francesco De Molfetta, Michael Rotondi, Sergio Pappalettera, Marco Cingolani, Maurizio Savini, Cornelia Badelita, Dario Arcidiacono, Alessandro Baronciani, Davide Bertocchi, Anna Galtarossa, Chris Gilmour, Daniel Gonzalez, Bertozzi & Casoni, Elena Monzo, Gian Marco Montesano, Matteo Fato, Tino Stefanoni, Vanni Cuoghi, Debora Hirsch, Fulvio Di Piazza, Ozmo, Robert Gligorov, Leonardo Pivi, Thorsten Kirchhoff, Aldo Damioli, Enrico T. De Paris, Alessandro Gioiello, Laura Giardino, Alessandro Di Carlo, Simone Zaccagnini, Corrado Zeni, Cesare Berlingieri, David Bowes, Marco Tamburro, Bernardo Siciliano, The Bounty Killart, Stefano Cumia, Umberto Chiodi, Tommaso Cascella, Enrico Ghinato, Galo, Bo130, Microbo, Enzo Fiore, Guglielmo Castelli.
Informazioni Fondazione Michetti
per il pubblico www.fondazionemichetti.it
fondazionemichetti@tiscalinet.it
Tel 085 4912347
Ufficio Stampa
Alice Cammisuli | [email protected] | +39 392 4531497
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
LINDSEY STIRLING domani 1 luglio al Pala Alpitour – Foyer Grande – Torino e il ...
Lindsey Stirling,la violinista californiana famosa per i suoi virtuosismi con l’archetto in cosplay, mercoledì 1 luglio sbarca in Italia e si esibirà a... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
Il sosia (Galleria Civica di Trento, 20-06-2015)
30 giugno 2015 Lascia un commento L’ultimo pezzo che compone il grande mosaico del MART e’ la Galleria Civica di Trento. Ci spostiamo quindi dalla bella Roveret... Leggere il seguito
Da Maxscorda
CINEMA, CULTURA, LIBRI -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Le radici “moderne” del fanatismo religioso in tunisia
Tunisia :::: Enrico Galoppini :::: 30 giugno, 2015 :::: C’è una domanda che da qualche tempo è in attesa di una risposta. Come mai la Tunisia è il paese... Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
A Riccione “LA VITA È FACILE ad occhi chiusi”
Domani 1 luglio ore 21.30 all’arena di Piazzale Ceccarini di Riccione, anteprima di LA VITA È FACILE ad occhi chiusi, il film di straordinario successo al box... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA