PopJam, il nuovo social network per bambini dai 7 ai 12 anni

Creato il 05 luglio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

La rete si è trasformata e si sta trasformando. Specialmente negli ultimi anni. Se la maggior parte dei social network sono utilizzabili solo da maggiorenni, PopJam sarà un sito dedicato solo ai più piccoli: si parla dei bambini tra 7 e 12 anni. Facebook, Twitter o Google+, in teoria, sarebbero utilizzabili solo da parte di maggiorenni. Ciò non accade perché si può tranquillamente confermare di avere 18 anni e creare il proprio profilo, non c’è una vera e propria “selezione all’ingresso”. Così nei social network si trovano anche bambini o bambine.

(ansa.it)

Lo scopo di PopJam. Per fare in modo che venga creato un mondo tutto per loro, senza alcun tipo di problema è stato lanciato un nuovo social network, appunto dal nome “PopJam”, che è un creatore di giochi online per i più piccoli. L’azienda produttrice, la Mind Candy ha così lanciato “PopJam”, un’applicazione mobile attraverso la quale i bambini possono postare foto, creare e condividere disegni e seguire determinati argomenti o brand.

I dettagli dell’applicazione PopJam. Si tratta nello specifico di un’applicazione per mobile attraverso la quale, come accade per i big della rete come Facebook e Twitter, i bambini possono postare contenuti come foto, video e condividere commenti relativi ad un tema da loro scelto. L’iniziativa è volta ad avvicinare un target di bambini che ancora non fanno uso dei social network ma che potrebbero iniziare grazie ad un utilizzo garantito di questo. Il target preso come riferimento dovrebbe essere quello che va dai 7 ai 12 anni. L’idea del fondatore dell’azienda, Michael Acton Smith, è scommettere su questa nuova piattaforma, che sarà in grado di catturare una gran parte fetta di popolazione che ancora non usa stabilmente i social-network.

La Mind Candy è la società che ha già creato “Moshi Monster”, un mondo virtuale di personaggi dei cartoni animati che i bambini possono adottare e curare e che spopola soprattutto nel Regno Unito, in Australia e negli Stati Uniti. Una sorta di “Tamagochi”, ma virtuale.


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