Se avete voglia di magiare in un autentico locale giapponese che sembra uscito da un cartone animato, andate da Poporoya. Abbiamo provato per voi il sushi bar per eccellenza. Iniziate a pensare cosa mangerete e armatevi di santa pazienza per aspettare il vostro turno. Se siete indecisi o impazienti potete sempre accomodarvi al ristorante dall’altra parte della strada. Il prorietario è lo stesso ma…
Orario: lunedì 17.30 – 21.30, dal martedì al sabato 9.30 – 14.30 e 17.30 – 21.30
http://www.poporoyamilano.com/
Tipologia del locale: sushi bar giapponese
GLI SPAZI: Un minuscolo negozio di alimentari giapponesi (Poporoya significa “nogozio del popolo” da quel che sono stata in grado di capire) funge da ingresso, guardaroba, luogo in cui dovrete scegliere rapidamente, incalzati da una cameriera, cosa mangiare dal menù appeso sopra alla cassa. In una seconda saletta arredata in legno, carta di riso e ritagli di giornale che parlano del locale o del suo proprietario risalenti agli anni Ottanta e Novanta ci sono dieci coperti in totale, suddivisi in quattro tavoli minuscoli e quattro sgabelli davanti al bancone dove sta lavorando lui: Hirazawa Minoru, detto Shiro diplomato presso la scuola di cucina Tsuji di Osaka, membro fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Ristoranti Giapponesi. Colui che da più di 25 anni gestisce questo posto preparando del sushi buono da far commuovere.
Dimenticate tovaglie e anche tovagliette di carta, confort, intimità. Siate pronti a finire di mangiare e capire che dovete liberare il tavolo molto rapidamente ma preparatevi a fare una vera esperienza culinaria e culturale. Se non siete disposti a tutto questo nessun problema. Dall’altra parte della strada, al civico 20, c’è Shiro il ristorante dello stesso proprietario dove è possibile prenotare. Ma ricordate che il maestro Shiro è dietro al bancone del sushi bar e non al ristorante!
Incontrerete prettamente giapponesi residenti a Milano e dintorni o di passaggio, habitué e turisti stranieri con cui condividerete spazio, salsa di soia, a cui fungerete da catena umana per il passaggio dei piatti e per i quali vi piegherete in strane posizioni pur di agevolare la cameriera che li sta servendo.
IL CIBO: Abbiamo assaggiato per voi la zuppa di miso, due porzioni di sushi misto, quattro di Nabeyaki udon una tempura e le tortine di riso con gelato al thé verde, bevendo birra Ashai in lattina e thé al gelsomino.
Il pesce che ho assaggiato è sicuramente quello più fresco chi io abbia mai mangiato in forma di sushi e sashimi. Inoltre il riso ha una cottura e un grado di pressatura completamente inediti per il mio palato. La fama che circonda il sushi di Poporoya è più che meritata.
Meravigliosi e molto abbondanti i Nabeyaki udon -spaghettoni in brodo con verdure e gamberone, serviti in una ciotola di coccio-! Io non ho trovato altro modo di mangiarli se non succhiarli dal piatto aiutandomi con cucchiaio e bacchette con grandi risate da parte dei miei tre commensali. Preparatevi per assaporare la dolcezza del fungo.
Tempura buona: croccante fuori e morbida dentro. Notevolissime le tortine di riso con gelato al thé verde.
Una nota sulla salsa di soia assaggiata qui: saporita ma non eccessivamente salata.
Ovviamente questa è una recensione in divenire: ho intenzione di provare ogni singolo piatto proposto. Mi sto già pregustando chirashizushi -incrocio tra sashimi e sushi, fette di pesce crudo sono adagiate su una ciotola di riso- della prossima volta…
I PREZZI: Modestissimi rispetto a qualsiasi sedicente giapponese-fusion del resto della città. Il nostro conto per quattro è stato di 20 € a persona uscendo completamente sazi e deliziati. Mi rendo conto che prendendo tipologie particolari di pesce il prezzo potrebbe salire ma comunque non a dismisura.
ALTRO: Effettua anche preparazioni da asporto. Non accetta prenotazioni, bisogna mettersi in coda e portare pazienza.
Tutti sembrano piuttosto scontrosi e sono molto molto indaffarati, ma senza arroganza alcuna. Io mi sono sentita a mio agio rispetto a questo trattamento familiare!
Se per voi è la prima volta la cameriera saprà fare in modo che non ordiniate una serie di piatti che potrebbero riempirvi troppo, invitandovi a riconsiderare il vostro ordine.
Non trovate nessuna fotografia in questo post degli interni del locale o dei piatti che abbiamo mangiato per voi: è espressamente vietato farne ma ci siamo adeguati di buon grado a questa regola. Per gli interni vi rimandiamo al sito di Poporoya. E per il cibo non vi resta che andare a provarlo per convincervi della sua genuina bontà.