Per la sua natura, l'ucronia è spesso assimilata al più vasto genere della fantascienza e si incrocia con la fantapolitica, mescolandosi all'utopia quando va a descrivere società ideali o, al contrario, indesiderabili, prendendo spunto da personaggi pubblici permalosi e vendicativi, in un contesto dove gli avvenimenti politici vengono aggiustati alla bisogna.
Il periodico del Pdl fidentino, fantapoliticamente s'invola, usando un unico raccontare dove, nascondendosi dietro il mai avvenuto avvallo "della maggioranza dei nostri iscritti e simpatizzanti", si srotola, per tre delle otto pagine, inventandosi inesistenti "precisi mandati" ricevuti dagli elettori, mentre, è lampante che, o fanno i tonti oppure, e questa è la più probabile, non hanno neppure letto il programma elettorale e quello di mandato dell'amministrazione Cantini, inventandosene uno a proprio uso e consumo.
Nelle altre, a parte la prima pagina, già nel titolo "VIAGGIO A FIDENZA" indicativo di una estraneità, e nell'ultima, dove il marchio "Regione Emilia-Romagna - Assemblea Legislativa" viene probabilmente a dirci null'altro chi paga, a proposito di spending review , questo strabico viaggio fidentino, per il resto nel giornalino si usa il metodo del nascondersi dietro la formula magica "cosa dicono i fidentini", elencando addirittura le opere delle precedenti amministrazioni di sinistra come scelte e colpe dell'attuale amministrazione.
Orbene, s'è ben capito, con chi abbiamo a che fare? Il contesto politico, se lo si esamina non tenendo conto delle dichiarazioni di principio e di alcuni, in verità vaghi, orientamenti ideologici, è formato dai resti in decomposizione di quello che fu il centrodestra dove, prima Forza Italia e poi il Pdl, hanno avuto grandi meriti storici, ma che oggi, avendo perduto man mano ogni connotato ideale, trasformandosi in aggregazioni di convenienza personale, si è creato un sistema assolutamente disinteressato al bene collettivo, anzi facendo diventare i propri interessi politici bene collettivo, sempre pronti anche a scontrarsi sul terreno delle occasioni che possano far prosperare le clientele elettorali e, di conseguenza, aiutarli a mantenere la poltrona.
Ma, lo dico a scanso di equivoci, anche in questo caso non si tratta di un problema da affrontare in chiave moralistica. A ben vedere, è del tutto naturale che chi è preposto a curare gli interessi di una comunità tenda anche a contemperare le sue esigenze e a porre i dovuti steccati, però...
Però, a tutto c'è un limite e quando in un partito si viene a creare un apparato locale, non eletto democraticamente da nessuno ma cooptato due anni fa da vertici cooptati, che, per di più, ambisce a perpetuarsi allontanandosi sempre più dai problemi della gente, scambiando i propri bisogni per quelli della gente, bene, quando questo succede con maniacale continuità, quel limite viene superato quel partito è nelle mani di poche persone alle quali non interessano affatto le sorti della città ma il loro scopo è soltanto l'affermazione personale e di gruppo, innestando, proprio per questo, una lotta furibonda e senza esclusione di colpi, è sempre, e ci mancherebbe, "per il bene comune" e per dare maggior lustro a questo paesone di Santi, Eroi e sommozzatori.
Buona giornata.
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