
Questa mattina, Pordenone ha ricordato il 69° anniversario (14 gennaio 1945) della fucilazione di nove partigiani garibaldini ad opera dei fascisti delle Brigate Nere, con una cerimonia che si è tenuta sul luogo del tragico avvenimento, la ex caserma Martelli. Hanno preso la parola i presidenti delle organizzazioni provinciali di Anpi, Giuseppe Mariuz, Associazione partigiani Osoppo, Cesare Marzona, dell' "Istituto per la storia del movimento di Liberazione e dell'età contemporanea", Angelo Masotti Cristofoli. Erano presenti partigiani ed ex deportati, mischiati ad una nutrita rappresentanza di studenti della scuola "Terzo Drusin" di Pordenone. Nelle parole di tutti, si è ricordato ancora una volta il coraggio nella decisione di questi ragazzi, come di molti altri loro coetanei, di mettere a repentaglio la propria vita per affermare l'idea di libertà, nonché l'attualità della difesa dei principi di democrazia contenuti in quello che è il frutto della lotta partigiana, la Costituzione.
Questi i nomi dei nove partigiani uccisi:
Davide D’Agnolo “Attila”, 23 anni, operaio di San Martino al Tagliamento; Pietro Pigat “Tom”, 29 anni, contadino di Azzano; Edoardo Ruffo “Edo”, 18 anni, venditore ambulante di Zoppola; Elli Vello “Fulmine”, 19 anni, contadino di Azzano; Rinaldo Azzano “Dante”, 23 anni; Ferruccio Gava “Tigre”, 23 anni, operaio di Prata; Olivo Chiarot “Leo” - medaglia d’argento al valor militare, azzanese di 23 anni, agente di pubblica sicurezza; Giacobbe Perosa “Sgnappa”, 32 anni, muratore di Azzano; Agostino Mestre “Pedro” - croce al valor militare - ad Azzano gestiva una gelateria.





