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Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Da Paultemplar

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

In un liceo della Florida ad Angel Beach una banda di scatenati ragazzi divide il proprio tempo tra lo studio e la goliardia; i giovani organizzano scherzi e beffe e il bersaglio preferito è il giovane Pipino considerato ancora un adolescente anche perchè non ha avuto la prima esperienza sessuale.
Nel gruppo, per contraltare, c’è il giovane Pilone così soprannominato per le dimensioni del suo organo sessuale.
Gli scherzi, anche feroci, sono se non assecondati, visti con occhio complice dagli insegnanti, fra i quali c’è la giovane Miss Honeywell, soprannominata Lassie per l’abitudine parecchio imbarazzante di ululare come un collie quando ha un orgasmo dopo un rapporto sessuale.
I giovani alla fine decidono di far provare l’ebbrezza del primo rapporto a Pipino e decidono di portarlo in un locale per adulti di una vicina contea, il Porky’s.

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloniL’introduzione alla sequenza più esilarante del film; l’insegnante dal preside per la denuncia

Qua però avranno la disavventura di essere derubati e beffati dal laido proprietario del locale il quale grazie anche all’aiuto del fratello sceriffo lascia i giovani sconfortati e senza denaro.
Ma arriverà la riscossa, grazie anche all’aiuto del fratello di uno dei giovani, anche lui sceriffo, che porterà alla tanto agognata vendetta nei confronti del prepotente Porkys.
Nel finale, Pipino sarà iniziato al sesso dalla disponibile Wendy, che in realtà non è affatto la ninfomane che gli amici credevano.
Porky’s è l’antesignano di un certo tipo di commedia scolastica che tanto successo avrà poi nel corso del decennio ottanta sopratutto in America e che diverrà poi l’apripista della interminabile serie dei Decameron Pie.
Un film decisamente divertente e spassoso, anche perchè ebbe la fortuna di essere il primo a trattare tematiche adolescenziali/liceali unendo a queste uno humour un tantino greve ma di sicuro impatto.
Il film è a tratti davvero irresistibile; basti pensare alla scena più famosa del film, quella in cui un’insegnante afferra il pene di uno studente e si rivolge al preside per avere l’autorizzazione a identificarlo fra quello degli studenti, suscitando l’ilarità irresistibile sia degli altri insegnanti sia del preside stesso.

La “sfilata delle pellicce”

Il film è ben congegnato, le battute fioccano e i momenti di ilarità si susseguono; la ricerca disperata di Pipino, il rapporto sessuale tra la scatenata “Lassie” e l’insegnate di ginnastica, la vendetta dei ragazzi ai danni di Porky’s sono momenti di cinema davvero spassoso.
Il film quindi è fresco e spontaneo pur nei limiti di una certa grevità delle situazioni; ma va anche detto che la comicità delle stesse non è legata come nel caso delle commedie sexy del filone studentesco italiano alle flatulenze e alle battute scurrili.

La celebre sequenza con protagonista Kim Cattrall

Anche se la tematica di fondo è a base eminentemente sessuale, c’è tuttavia una certa eleganza nel trattare l’argomento, così come non ci sono scene di sesso se non quella menzionata tra Lassie e l’insegnante e le scene di nudo sono limitate all’esposizione in una doccia del corpo di alcune ragazze, scena peraltro assolutamente irresistibile.
Si ride tanto e di gusto, per una volta.
E sicuramente si prova un forte senso di invidia per i giovani protagonisti della storia, tutti belli atletici e simpatici, senza pensieri, che nel film si muovono sullo sfondo di un’America che all’epoca era la potenza numero uno al mondo, incontrastata e priva dei gravissimi problemi economici dei giorni nostri.
Un’America cinica e divertita, allegra e quasi goliardica; quella che vediamo emergere da Porky’s è una nazione che sembra non avere problemi.
Ovviamente non è di certo questo il “messaggio” del regista: tutto ciò lo immaginiamo vedendo i ragazzi muoversi in ambienti medio borghesi nei quali un certo tipo di problematiche sembra essere completamente assente.
Tuttavia Porky’s, aldilà della leggerezza di fondo e indipendentemente dal fatto che si tratti di una commedia adolescenziale, mantiene una freschezza invidiabile grazie anche alla buona mano del regista Bob Clark, che in pratica fece tutto da solo, inclusa la sceneggiatura e infine la produzione.

Clark due anni dopo riproporrà il sequel del film, con risultati decisamente più modesti; la spontaneità, la simpatia, quell’aria di innocente goliardia di Porky’s si smarrirà in un confuso sequel in cui si ride molto meno e ci si annoia molto più.
Per finire, due note sul cast.

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloniPilone e Pipino

Di tutti gli attori presenti, l’unica ad avere una certa fama era l’allora giovanissima Kim Cattrall.
La splendida attrice diverrà poi famosissima in America e anche da noi nella serie televisiva Sex and the City; in questo film è la simpaticissima Lassie, l’insegnante così soprannominata perchè ulula durante i rapporti sessuali, un’abitudine conosciutissima sia dai suoi colleghi che dai suoi studenti, cosa che ingenera ovviamente battute sconce di ogni genere.

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni, un film di Bob Clark. Con Kim Cattrall, Scott Colomby, Kaki Hunter, Susan Clark, Art Hindle, Roger Wilson, Wayne Maunder, Jill Whitlow, Eric Christmas, Wyatt Knight, Tony Ganios, Douglas McGrath, Cyril O’Reilly, Alex Karras, Mark Herrier, Ilse Earl, Chuck Mitchell, Boyd Gaines, Nancy Parsons, Dan Monohan, John Henry Redwood, Jack Mulcahy, Rod Ball, Terry Guthrie, Lisa O’Reilly, Allen Simmons
Titolo originale Porky’s. Commedia, durata 94 min. – Canada 1981

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

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Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Dan Monahan   …    Pee Wee (Pipino)
Mark Herrier   …    Billy
Wyatt Knight   …    Tommy
Roger Wilson   …    Mickey
Cyril O’Reilly   …    Tim
Tony Ganios   …    Meat
Kaki Hunter   …    Wendy
Kim Cattrall   …    Honeywell (Lassie)
Nancy Parsons   …    Balbricker
Scott Colomby   …    Brian Schwartz
Boyd Gaines   …    Insegnante Brackett
Doug McGrath   …    Insegnante Warren
Susan Clark   …    Cherry Forever
Art Hindle   …    Ted Jarvis
Wayne Maunder   …    Cavanaugh

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Regia    Bob Clark
Soggetto    Bob Clark
Sceneggiatura    Bob Clark
Produttore    Bob Clark
Casa di produzione    20th Century Fox
Fotografia    Reginald Morris
Montaggio    Stan Cole
Musiche    Carl Zittrer, Paul Zaza
Scenografia    Reuben Freed, Paul Harding, Mark S. Freeborn
Costumi    Mary E. McLeod, Larry S. Wells

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni


Le recensioni qui sotto appartengono al sito www.davinotti.com

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Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

Antesignano (è stato girato nel 1981!) di tutte le commedie giovanilistiche tipo American Pie (che gli deve più di qualcosa), Porky’s è una perchetta macchina di comicità che funziona tutt’oggi a molti anni dalla sua realizzazione. Frutto dello straordinario ritmo con cui è stato girato e dell’avere osato il politicamente scorretto, fatto di tutto quello che al cinema non si dovrebbe mostrare e che viene invece spudoratamente esibito per far ridere. Mito giovanile.

Scollacciata e porcellosa (come da titolo) commedia giovanile diretta da un regista che aveva percorso ben altre vie (Black Christmas, ad esempio). L’ironia a volte scade nel cattivo gusto, ma non rifugge da un tipo di narrazione verosimile e facilmente accostabile alla realtà adolescenziale dell’epoca. Non è, di fatto, un caso se il film da origine ad un filone e ad una serie, restando – nel bene e nel male – impresso negli annali della cinematografia “leggera”…

Divertente, l’ho visto parecchie volte da ragazzino dato che era trasmesso con notevole regolarità sulle reti fininvest. Rispetto ai film odierni ambientati nelle high schools americane c’è una maggiore libertà nel trattare il sesso, con un’infinità di battutacce e doppi sensi molto divertenti. Forse c’è un leggero calo nel finale, quando i ragazzi organizzano la loro vendetta contro Porky, ma nel complesso il film regge bene fino alla fine.

Commediola “sporcacciona” che all’epoca ebbe un grande successo (tanto da dare vita a due seguiti e ad un vero e proprio filone) ma che rivista oggi appare ben più “innocua” di allora. Qualche risata la strappa ed i protagonisti sono simpatici ma alla fine non è nulla di memorabile. In ogni caso si lascia guardare ed è comunque superiore a tutti gli American pie messi insieme.

Visto per la prima volta con quasi trent’anni di ritardo dalla sua uscita, Porky’s non è certo quel campione di oltraggiosa volgarità cui si additava allora e nemmeno tutto questo spasso… Epperò: dietro l’irriducibile goliardia si nasconde una sorta di utopia eterosessuale adolescenziale dove sesso, botte e scherno, vissuti in assoluta spensieratezza, non producono conseguenze e traumi, discriminazioni o bullismo. La vera corruzione sta nel mondo adulto, esemplificato dal locale di Porky’s, non a caso demolito dai ragazzi: un’illusione che lo slasher anni ’80 decimerà a colpi d’ascia…

Purtroppo Bob Clark deve la sua (poca invero) notorietà più all’aver diretto i primi due episodi della serie “Porky’s” che non per quanto fatto, con esiti sicuramente migliori, nel campo horror (il suo Black Christmas è un piccolo gioiello del genere). Precisato questo parliamo di questo film che è divertente, anche se basato su situazioni e battute di grana veramente grossa. All’epoca della sua uscita non era comune come oggi veder trattati così espicitamente temi legati al sesso. Non certo impedibile ma un’occhiata si può dargliela.

Goliardico e simpatico. All’epoca fece scandalo, al giorno d’oggi appare abbastanza ingenuo (ma neanche troppo). Da segnalare il divertente cameo di Susan Clark nel ruolo della prostituta, per il resto adatto agli appassionati delle commedie goliardiche anni ’80.

Un buon film nel suo genere, portatore di sana allegria triviale e caratterizzazioni riuscite. Pipino (personaggio irripetibile), Pilone e i compagni di merende da una parte. Dall’altra i personaggi per così dire istituzionali: Professori, Pollastrelle e Poliziotti in tono con l’atmosfera scema ma ben costruita. Meno riuscita la disfida con Porky. Ha inaugurato un filone discutibile e ripetitivo ma ai suoi tempi fece scuola.

Rivisto oggi fa quasi tenerezza per come sono cambiati i costumi sessuali, ma ai tempi fu una delle più oltraggiose commedie mai fatte (basti ricordare la prima inquadratura dell’erezione di Pipino). Ma è sempre un film che si rivede volentieri, merito soprattutto di una sceneggiatura curata, pur se un po’ macchinosa, mai banale, che oltre alle goliardate di turno offre anche importanti spunti di riflessione(alcolismo, razzismo). Simpaticissimo tutto il cast degli studenti. Brillante regia di Clark.

Ma come ci si può dimenticare di Pipino e Pilone? Questa pellicola è passata alla storia. Una comicità puramente goliardica e situazioni comico-erotiche rendono godibilissimo il film soprattutto nella sua prima parte. Ci troviamo di fronte ad uno dei capostipiti della commedia goliardica (seconda solo ad Animal House), e per le situazioni e le scene trattate ha fatto da apripista alle innumerevoli pellicole postume. Da vedere assolutamente.

Primo film di una serie che ha praticamente creato un filone, quello delle commedie adolescenziali sexy che, purtroppo, continua ancora oggi e con gli stessi risultati. Di sceneggiatura manco a parlarne, visto che si tratta di una sequela di gag e battute che farebbero invidia pure ai nostri Vitali, Montagnani e compagnia bella. Regia meno che mediocre di Clark e attori decisamente inconsistenti. Da evitare.

Commedia sull’adolescenza e l’approccio dei giovani al mondo del sesso, un po’ come un American Pie e come tanti altri film goliardici. Ma questo è ambientato negli anni 50 (ottimamente ricostruiti) e riflette i costumi sessuali dell’epoca. Ben sceneggiato e con trovate piuttosto divertenti. Ben caratterizzati i personaggi, da Pilone a Pipino e Wendy. Tra uno scherzo e l’altro viene aperta anche una parentesi al razzismo. Un cast un po’ anonimo, qualche sequenza un po’ lenta, ma nel complesso la ricetta è vincente e negli 80 ebbe un successone.

Quante volte l’avrò visto… e quante volte ancora lo rivedrò. Tutto divertente, con i personaggi nel posto giusto e con le facce giuste, ma le scene di Lassie e del pene “da identikit” restano negli annali, con la risata che ti rende complice senza rendertene conto. Clark era un grande regista, capace di portare su schermo in maniera adeguata sia trattamenti seriosi od orrorifici che altri più faceti. Questo è un cult assoluto, immarcescibile.

Ricordavo perfettamente di averlo visto al cinema, a 13 anni, una domenica, di pomeriggio. Una seconda visione, posteriore di 28 anni, ha confermato i miei pensieri: dopo tanti anni, le cose cambiano! La perla di saggezza appena citata riguarda la goliardia del tempo, che ora non c’è (quasi) più. È rimasta però nel film, sboccato al quadrato e sexy come il villoso Trivex in minigonna. Praticamente un porno psicologico, dove la volgarità è costruita per divertire, non per offendere il guardone. Mi ero divertito prima e mi sono divertito anche adesso! ***

Angel Beach, 1954, un gruppo di studenti fanno il diavolo a quattro per riuscire a fare sesso, fare scherzi e vendicarsi dei prepotenti della città. Porky’s è proprio il nome del locale (e del proprietario) di spogliarelli nel quale si verificherà lo scherzo definitivo. Scorre bene, è piacevole; forse gli anni ’50 sono poco caratterizzati (la musica ad esempio è in secondo piano) ma questo è un dettaglio.

La prima scena riesce perfettamente a delinearne i tratti salienti: l’adolescente che si misura l’erezione e riporta preoccupato i dati nell’apposita tabella. Poi saltano fuori, una a una, tutte le macchiette di questo cult fatto di gag e situazioni. Non ha nulla di particolarmente riuscito o rilevante, solo un manifesto goliardico della sua epoca, un po’ ossessivo, un po’ eccessivo, ma godibile (in gruppo chiassoso e con birra a volontà).

Divertentissimo. Manifesto di un epoca d’oro della commedia e particolarmente irriverente nelle trovate comico-erotiche. La produzione è canadese e questo è un beneficio dal punto di vista del “politically incorrect”. Non ci sono ipocrisie nell’affrontare il sud provinciale degli Stati Uniti anni 50. Personaggi tutti indovinati e memorabili anche con brevi apparizioni e regia che riesce a non far calare mai il ritmo. Un classico.

Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni

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