Porno Revenge, Google oscura i contenuti di sesso indesiderati

Creato il 23 giugno 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Dopo Twitter, anche Google ha scelto di schierarsi contro la Porno Revenge, ecco cosa accadrà:

Avrete sentito parlare in questi giorni di Porno Revenge. No, non si tratta di un thriller con Rocco Siffredi protagonista. Porno Revenge (meglio nota come Revenge Porn) si riferisce proprio alle “vendette hot”, a luci rosse per intenderci. Quelle a cui numerosi ragazzi ricorrono per vendicarsi della propria ex rendendo pubblici sul web filmati o foto estremamente intime, all’insaputa delle diretta interessata. Se ne parla in questi giorni perché il motore di ricerca Google ha deciso di opporsi alla Porno Revenge, dando la possibilità a chi si sente danneggiato di denunciare i contenuti ritenuti offensivi per la propria persona.

Attenzione, il materiale oggetto della Porno Revenge non sarà cancellato definitivamente dal web. Se ci pensate però, Google rappresenta il mezzo principale con cui effettuare ricerche sul web, e se Google decide di eliminare un determinato link dai propri risultati, state pur certi che il provvedimento risulterà piuttosto incisivo sulla popolarità della Porno Revenge incriminata.

Questo andrà a danneggiare non poco gli intenti di vendetta che molte persone affidavano al web, rovinando reputazioni e, a volte, intere vite. Se ci pensate è un po’ come se qualcuno entrasse nel vostro cellulare a vostra insaputa e rubasse materiale estremamente intimo. In quel caso non servirebbe un ex vendicativo per diventare oggetto leso della Porno Revenge.

Per concludere, ecco le parole di Amit Singhal, il vice presidente di Google Search: “la Porno Revenge è una questione profondamente personale che denigra e crea danni emotivi alle vittime che spesso sono donne”

Di recente, in California, un uomo è stato condannato a ben 18 anni di carcere per aver gestito un sito con oggetto la Porno Revenge, a due scopi ben precisi: permettere alla gente di dar sfogo alla propria smania di vendetta, ed estorcere denaro ai soggetti che chiedevano la rimozione del materiale.

Se dunque vi sentite umiliati da un determinato contenuto web e potete dimostrare di esserne effettivamente protagonista leso, non vi resta che contattare Google e chiederne l’eliminazione dal motore di ricerca.


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