Adoro guardare film ambientati in luoghi lontani. I registi sono maestri delle scenografie e scelgono sempre località molto suggestive per ambientare le loro pellicole. Spesso un luogo immortalato in una scena mi colpisce talmente tanto che decido di includerlo in un itinerario di viaggio. La Cornovaglia non è sfuggita a questo piccolo rito e la meta prescelta è stata Port Isaac, set del film "L'Erba di Grace".
Già nel film è intuibile la bellezza e il modus vivendi autentico di questo villaggio ma vederlo dal vivo è tutta un'altra storia. Sarà per l'atmosfera marinaresca che si respira o per le deliziose casette vista oceano ma Port Isaac ha scalato tutte le classifiche targate UK, è il più bel borgo britannico che abbia mai visitato.
Ogni mattina si attende il mercato del pesce e l'arrivo di quelle cassette colorate che profumano di prodotti dell'oceano. Le granceole giganti vengono letteralmente gettate le une sulle altre dalle mani dei sapienti pescatori. Mani che a me piacciono tanto, piene di cicatrici, rovinate dalla salsedine e dai venti ma che raccontano una vita in simbiosi con il mare, trascorsa a dondolare tra i flutti.
E al calare del sole, quando gli ultimi cani rincorrono i bastoni lanciati dai padroni sulla spiaggia si rimane incantati nell'osservare la marea che cambia, le cime dei pescherecci ricoperte di alghe che lentamente iniziano ad emergere e i resti di granchi e piccoli pesci che brillano come reliquie sulla sabbia bagnata.
Sono questi i tesori di Port Isaac, lo scorrere lento, le abitudini calme. Una passeggiata nei dintorni e qualche chiacchera in una Tea Room con una bevanda bollente fra le mani. In un negozio del villaggio ho acquistato un adesivo, che ora svetta orgogliosamente sulla Micra:
Port Isaac, where nothing changes except the tide
Port Isaac, (il paese) dove niente cambia eccetto la marea. Più che una frase qualsiasi, un augurio per mantenere intatta la sua atmosfera.
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