Frammento di un mio disegno più grande.
Gli alberi mi rilassano, mi fanno sentire libero, mi fanno respirare a pieni polmoni, mi danno sicurezza, mi fanno sentire a casa. Ogni bosco mi affascina per qualcosa di diverso, nell'abetaia, in mezzo ad abeti altissimi, con tronchi dalle grandi circonferenze, il sottobosco ricoperto di aghi, pigne e muschio, tutto assume un aria da fiaba. Nelle faggete, in autunno, quando di prima mattina si incontra un po' di nebbia, i rami si stanno spogliando piano piano, le foglie secche cadono al suolo e ricoprono il terreno, il silenzio è sovrano e qua e la ci si imbatte in qualche faggio secolare che sembra li ad aspettarti per raccontare una storia. Il querceto, con il suo sottobosco più fitto, intricato, a volte sembra quasi impenetrabile, mi da un'idea di selvaggio, di incontaminato ancora da scoprire. Ed infine il castagneto, con i suoi grandi tronchi, le larghe foglie e i ricci che ricoprono il sottobosco, le felci, i muretti in pietra che ci fanno capire che quei boschi già tantissimi anni fà erano abitati, è un po' come entrare nella storia.
Portacandele realizzato interamente a mano con corda, sabbia e gommalacca.
Così dopo l'albero realizzato a quattro mani con Alessia di BeadsandTricks e il portacandele "radici", oggi vi mostro un altro portacandele, questa volta con il profilo di un albero.
Buona creatività a tutti… Alberto.